Formazione

A Milano la povertà è donna e parla straniero

Lo rivela un'indagine della Caritas ambrosiana

di Redazione

A Milano la poverta’ e’ sempre piu’ donna, e in particolare donna immigrata extracomunitaria. E’ questo il primo dato che emerge dal terzo rapporto sulle poverta’ nella Diocesi di Milano, presentato oggi dalla Caritas ambrosiana sulla base delle informazioni raccolte da un campione dei 61 centri di ascolto. Tra i soggetti dell’indagine prevalgono, appunto, le donne: rappresentano quasi i due terzi (64,8%) e sono in aumento rispetto all’anno prima. La composizione per genere e’ divisa tra gli italiani e gli immigrati: tra i primi le donne, pur in maggioranza, superano di poco la meta’, tra i secondi arrivano a toccare il 67,7%. Al capitolo nazionalita’, si conferma una forte predominanza degli stranieri poveri (73%). I Paesi di provenienza piu’ frequenti sono lievemente cambiati rispetto al 2002: l’Albania non rientra piu’ tra i primi cinque, mentre vi compare per il secondo anno la Romania. L’Ecuador resta il Paese da cui proviene la maggior parte degli extracomunitari che si sono rivolti ai centri, ma la percentuale relativa scende al 21,7%. Fra gli stranieri, coloro che non hanno il permesso di soggiorno (33,1%), sono in calo. L’eta’ media dei soggetti dell’indagine (i centri del campione hanno incontrato 16.307 persone) e’ scesa, seppur di poco, passando dai 40 anni del 2002 ai 38 del 2003. Le due classi di eta’ prevalenti sono 18-35 anni (47%) e 36-40 (47%), mentre la presenza di persone con piu’ 60 anni e’ molto bassa (4,5%). Viene confermata la giovane eta’ degli stranieri: poco piu’ del 50% e’ fra i 18 e i 35 anni. Tra gli immigrati poi aumentano i diplomati (dal 15,1% del 2002 al 30,4% del 2003) e i laureati (dal 4% del 2002 all’8,4% del 2003). Il 46,8% non vive una relazione di coppia stabile o perche’ non ha ancora costituito una famiglia o perche’ ha vissuto la rottura o la perdita di un legame precedente. In generale, le persone che si sono rivolte ai centri hanno problemi di occupazione (59%), di reddito (24,5%) e di abitazione (17%). I i dati del 2003 confermano inoltre l’esistenza di una dicotomia tra poverta’ manifestate degli italiani e degli stranieri: il bisogno del lavoro e’ avvertito sopratutto dagli stranieri (64,1% contro il 42,7% tra gli italiani); viceversa la necessita’ di reddito e’ maggiormente sentita tra gli italiani (34,5% contro il 21,2% tra gli stranieri). Infine le problematiche abitative, maggiormente rilevate tra gli italiani (22,7%) che non tra gli stranieri (15,1%). ”Emerge prepotentemente – ha scritto nell’introduzione del rapporto il direttore della Caritas Ambrosiana, don Virginio Colmegna – il bisogno di avere delle certezze che vadano al di la’ del dato economico e contribuiscano ad affermare un tessuto sociale vivo e capace di promuovere una partecipazione attiva”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA