Legge di bilancio 2025

Famiglia, le politiche ci sono ma i soldi no

Parla il presidente del Forum Famiglie: «Riconosciamo l’impegno a tracciare un percorso di centralità della famiglia, tuttavia, l'esiguità delle risorse disponibili limita l’efficacia di tali politiche»

di Redazione

«Riconosciamo l’impegno a tracciare un percorso di centralità della famiglia nel panorama politico ed economico nazionale, tuttavia la costante esiguità delle risorse disponibili, la cosiddetta “coperta corta”, limita l’efficacia di tali politiche, specialmente alla luce dei fenomeni demografici. Se quest’anno la coperta è corta, gli anni prossimi sarà ancora più corta a causa del crescente squilibrio demografico, fino a diventare un lenzuolino»: così Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari ha commentato il disegno di legge di bilancio 2025 in audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera.
L’Istat infatti ha registrato l’ennesimo record negativo di nascite per il 2023, con 379.890 nascite (-3,4% sul 2022) e ha ulteriormente confermato il trend in discesa anche per quest’anno: nel periodo gennaio-luglio 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 si sono registrate altre 4.600 nascite in meno (-2,1%). «Dai dati relativi al 2023 emerge che il 12% della popolazione residente in Italia ha un’età compresa tra 0 e 14 anni, il 63% rientra nella fascia d’età compresa tra 15 e 64 anni, mentre gli abitanti con più di 65 anni rappresentano circa il 24% del totale. Si riscontra, dunque, una forte erosione alla base della cosiddetta piramide delle età della popolazione italiana», ha sottolineato Bordignon.

Invertire il trend demografico

«Se da un lato possiamo esprimere un apprezzamento rispetto a diverse delle misure introdotte per la famiglia, dall’altro ci pare evidente come il “pacchetto” sia lontano dall’urgenza, più volte sottolineata anche dal Governo, di cambiare il trend demografico perché da questo dipende la tenuta del sistema produttivo, sanitario, sociale e pensionistico del sistema Paese. Non si può invertire la curva della denatalità solo con questi interventi e risorse, servono misure strutturali e investimenti adeguati».

Serve agire anche sulla cultura

Bordignon ha ricordato che «la costante denatalità impone scelte prioritarie e urgenti, volte a supportare la natalità e la centralità della famiglia, operativamente ma anche culturalmente, nella società contemporanea. Solo così possiamo sperare di disegnare un futuro solido per le attuali e per le prossime generazioni, garantendo la sostenibilità del sistema Paese e una società coesa, capace di rispondere alle nuove sfide sociali, culturali ed economiche».

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