Mondo
La Sec lancia la gogna telematica
L'organo di vigilanza della Borsa statunitense pubblicherà online le lettere e i commenti inviati dagli uomini dellagenzia alle singole aziende
In nome della trasparenza e della tutela degli investitori, la Sec ? l?organo di vigilanza della Borsa statunitense – lancia una sorta di gogna telematica per le società quotate americane. Le lettere e i commenti inviati dagli uomini dell?agenzia alle singole aziende verranno pubblicate dalla Sec su un sito Internet e messe a disposizione di chiunque – semplici cittadini o rivali di mercato – voglia farsi un?idea delle reali condizioni di un?azienda scambiata in Borsa. Secondo quanto riportato dal New York Times, sul web finiranno i commenti, le osservazioni e i suggerimenti – se non le censure e le contestazioni – inviate dalla Sec a imprese quotate e fondi di investimento in merito alle consuetecomunicazioni finanziarie annuali e trimestrali, alle semplici comunicazioni di servizio, ai documenti presentati per il collocamento a Wall Street. In pratica, sul web finiranno tutti i carteggi intrattenuti tra le aziende e la Securities and Exchange Commission e le osservazioni compiute al riguardo dell’agenzia: dai commenti innocui sulla lunghezza dei documenti alle piu’ pericolose contestazioni sulla gestione della contabilita’ aziendale. La decisione della Sec di pubblicare su Internet la corrispondenza con le societa’ quotate arriva in seguito alle critiche rivolte nei suoi confronti, gli scorsi anni, da parte dei tanti investitori colpiti da scandali finanziari di notevole entita’ – come quelli di Enron e Worldcom – anche a causa della mancata comunicazione delle reali condizioni economiche di aziende credute spesso floride e in salute e poi rivelatesi oggetto di fallimenti di grande portata.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.