Volontariato

Droga: in Friuli mancano i fondi e le comunità chiudono

Chiude i battenti "L'isola che non c'era", l'unica realtà di Pordenone. Chiusa anche Finis Terrae di Trieste. E la comunità di Feltre è a rischio...

di Benedetta Verrini

Era l’unica comunità terapeutico-riabilitativa della provincia di Pordenone, una struttura con fortissime potenzialità e che aveva conosciuto una notevole evoluzione, ma in Regione Friuli Venezia Giulia mancano i fondi per gli inserimenti. Risultato? La Comunità terapeutico-riabilitativa “L’isola che non c’era” di Cordenons chiude. Lo denuncia, in questi giorni, la Cooperativa Itaca (www.itaca.coopsoc.it), che dal 25 febbraio 2002 gestiva l’attività terapeutico riabilitativa presso la Comunità, e che ora chiede un incontro urgente con l’assessore regionale alle politiche sociali, Pecol Cominotto. “L’isola che non c’era” ora non c’è più. In Regione, spiega ancora Itaca, mancano infatti i fondi destinati ai Servizi per le Tossicodipendenze (Ser.T.), fondi rivolti all’inserimento degli utenti nella Comunità terapeutico riabilitativa di Cordenons. Il risultato è che i Ser.T. non hanno più la disponibilità finanziaria per pagare le rette dei ragazzi delle Comunità. Ciò accade anche per il Ser.T. di Pordenone e, quindi, la Comunità di Cordenons è costretta a chiudere i battenti. Per la realizzazione del progetto di gestione della struttura era stata istituita una specifica Associazione temporanea d’impresa (Ati) tra le Cooperative sociali Itaca, Futura di S. Vito al Tagliamento e Noncello di Roveredo in Piano. Critica la gestione economica dal febbraio 2002 a oggi, giugno 2004: la Comunità chiude con un buco di ben 276 mila euro, pari a oltre mezzo miliardo di vecchie lire. Perché? “Perché si preferisce mandare gli utenti fuori regione, ad esempio in Veneto oppure a San Patrignano” scrive Itaca. La chiusura della Comunità di Cordenons fa seguito a un’altra chiusura, avvenuta nel novembre 2003, quella di “Finis terrae” di Trieste, gestita dalla Cooperativa triestina “Duemilauno Agenzia sociale”. “In Regione mancano i fondi per gli inserimenti degli utenti in Comunità -afferma il presidente di Itaca, Leo Tomarchio-. Il risultato è che mancano i soldi all’interno dei Dipartimenti per le Dipendenze delle Aziende sanitarie per l’inserimento degli utenti in Comunità. Questo è quanto sta accadendo anche a Pordenone”. Una situazione difficile. “Fin dall’inizio l’apertura della Comunità di Cordenons è stata una scommessa verso un servizio di eccellenza di Itaca -afferma Tomarchio-. Credo però che, vista la situazione, la Cooperativa non possa permettersi di continuare a reggere un buco economico così pesante che va a gravare sull’intero sistema”. “Le ultime notizie relative alle Comunità in regione dicono che “Finis terrae” di Trieste ha già chiuso i battenti dopo lunghe battaglie con i Servizi. La Comunità di Feltre sta pensando di fare altrettanto. Noi siamo costretti a chiudere “L’isola che non c’era” .


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