Volontariato

Pezzotta. “Guai a restare in clima elettorale fino a 2006”

Il segretario della Cisl chiede un tavolo di confronto con il governo e rilancia il metodo della concertazione

di Ettore Colombo

“Finite le elezioni sarebbe un vero guaio se si restasse in un clima elettorale fino alle prossime elezioni politiche”. In tono con il recente appello di Montezemolo, questa volta le parole sono di Savino Pezzotta: “Le forze politiche dovrebbero avere il coraggio di rompere questa spirale per fare i conti con una situazione economica difficile e complessa”. Per Pezzotta è necessario “tentare tutte le strade per rimettere il sistema Paese su un sentiero di crescita più dinamica ed invertire, in primo luogo, la tendenza di un costante impoverimento del comparto industriale.
Nel Paese sta nascendo una forte voglia di cambiare e di concertare, che giudichiamo molto positiva”. Savino Pezzotta affronta l’argomento aprendo i lavori dell’esecutivo Cisl (domani l’incontro, sempre presso la Cisl, con Uil e Cgil per decidere come andare alla trattativa con Confindustria e governo) e critica l’atteggiamento del Governo: “La concertazione è un percorso politico sul quale si deve misurare il sindacato, la Confindustria e tutte le parti sociali, e che necessita di una cornice politica per lo meno non ostile. Tale è invece, per l’atteggiamento di chiusura del Governo che rende ancora più difficile il percorso”. Il percorso, secondo il leader della Cisl, deve prevedere una prima fase di confronto e di convergenza tra le parti sociali ed una seconda fase con il Governo per definire gli obiettivi da raggiungere e le coerenze da assumere. In vista del Dpef e della Finanziaria, le priorità del sindacato sono già definite, e contenute nella piattaforma unitaria varata a marzo. “Nell’attuale situazione – ha sottolineato Pezzotta – la strada da perseguire è quella di un intreccio, con modalità concertative trilaterali, tra le questioni della crescita, del Mezzogiorno, dell’innovazione e di una nuova politica dei redditi, in grado di garantire il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni”.

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