Cultura
Gerusalemme: iniziativa di dialogo delle chiese cristiane
Si sta svolgendo a Gerusalemme il cammino ecumenico promosso dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano
“Siamo venuti a Gerusalemme e in questa terra travagliata
per incontrare chi soffre e paga le conseguenze di un pesante conflitto,
chi è provato nella speranza di poterne vedere una soluzione,
chi malgrado tutto persevera a cercare ostinatamente vie di pace,
chi ama la ?città santa? per tre grandi tradizioni religiose”.
Comincia così l’appello rivolto a Israeliani e Palestinesi dai partecipanti al Cammino ecumenico a Gerusalemme. Promosso dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano si sta svolgendo in questi giorni (17-24 giugno) in Israele e nei territori palestinesi. Partecipante d’eccezione, l’ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, che nella relazione di apertura ha spiegato il motivo della sua vicinanza sia al popolo di Israele che al popolo palestinese: “In questi ultimi decenni la situazione di Israele nel quadro dei paesi arabi e soprattutto in relazione ai Palestinesi si è fatta così complessa, dolorosa e intricata, che anche per un competente sarebbe quasi impossibile dare giudizi spassionati e oggettivi. Io vi rinuncio per principio, perché voglio vivere la mia presenza in Israele soprattutto come intercessione” ha detto Martini. “Intercedere, cioè camminare in mezzo, non inclinando né da una parte né da un?altra, pregando ugualmente per tutti, per ottenere grazie di pace e di riconciliazione”.
“L?amore per Israele così vissuto apre gli occhi anche all?amore per tutte le situazioni presenti qui a Gerusalemme e in questa terra” ha detto Martini. “Anzitutto per le situazioni del popolo palestinese, che soffre molto a causa dell?occupazione dei territori e nella sua legittima aspirazione alla libertà e indipendenza. È importante pregare perché ottenga tutto ciò senza violenza alcuna. Non possiamo approvare nessuna violenza, di nessuna matrice e di nessun tipo. Ma dobbiamo auspicare e sperare perché siano rimosse le cause della violenza”.
Info: in allegato il testo dell’intervento di Martini
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