Famiglia

Come stanno le mamme del mondo – Rapporto Save the children

A pochi giorni dalla Festa della mamma non dimentichiamoci le madri, dice la ong, lanciando il rapporto internazionale sulla salute delle mamme

di Gabriella Meroni

Save the Children lancia oggi il suo rapporto internazionale sullo stato delle madri nel mondo: ?State of the World?s Mothers?. Il rapporto mira a considerare in maniera propositiva lo stato dei 2 miliardi di madri tramite due indici di misurazione: quello delle Madri (Mother?s Index) e quello delle giovani donne (Girls Investment Index). Con il primo s?intende valutare e paragonare lo stato di salute delle madri e dei loro bambini in 94 paesi in relazione all?assistenza sanitaria offerta, all?accesso ed uso della pianificazione familiare, all?analfabetismo delle madri, alla loro partecipazione politica, all?assistenza sanitaria dei bambini e l?educazione offerta. Con il secondo indice s?intende esaminare lo stato di salute delle giovani donne di oggi e come questo influisca su quello delle madri ed i bambini di domani; esamina i dati relativi alle giovani donne in 140 paesi basandosi su 12 fattori suddivisi in 4 ?aree di investimento? quali la salute, l?educazione, l?assistenza alle giovani madri e le modalità del parto. «Da anni consapevole dell?importante legame tra il benessere dei bambini del mondo e quello delle madri, Save the Children cerca di creare un momento di riflessione sull?importanza di offrire tutto ciò che è necessario ad una madre, dall?educazione all?assistenza sanitaria, dai contraccettivi all?assistenza post-natale affinché i loro figli possano avere una vita sana, sicura e felice», dice Angelo Simonazzi, Direttore Generale di Save the Children Italia. Cosa dice il rapporto Il rapporto conferma che laddove esiste il problema dell?analfabetismo delle madri, aumenta il tasso di mortalità infantile; la scarsa nutrizione materna durante la gravidanza aumenta il rischio di morte o di problemi cronici per l?infante. Laddove la madri hanno a disposizione dei risparmi, parte di questi vengono reinvestiti nel benessere dei figli e della famiglia. Più di 500.000 madri muoiono ogni anno a causa di complicazioni sopravvenute durante la gravidanza, 99% di queste morti avvengono nei paesi in via di sviluppo, i bambini che rimangono così orfani sono tra le 3 e le 10 volte più soggetti a morire prima del secondo anno di età. Il rapporto evidenzia come l?accesso delle madri all?assistenza sanitaria prenatale, assistenza di un?ostetrica al momento del parto, ai contraccettivi, aumenta la probabilità che i figli possano sopravvivere e condurre una vita sana e sicura. Il legame tra il benessere delle madri e quello dei loro figli è lampante se si paragonano gli indicatori dei singoli paesi: in Etiopia, per esempio, dove solo il 10% delle nascite sono assistite da un?ostetrica, 118 infanti su 1.000 muoiono prima del loro primo anno di età; in Svezia dove l?ostetrica è presente ad ogni parto il numero scende drammaticamente a 3 bambini su 1.000. Dei 120 milioni di bambini che non frequentano la scuola due terzi sono bambine. Il rapporto testimonia che una ragazza che ha ricevuto un?educazione è più propensa a ritardare il matrimonio e la nascita di un figlio e che quando sarà madre si preoccuperà maggiormente dell?assistenza sanitaria e dell?educazione del figlio. Dei 36 milioni di persone che vivono con Hiv/Aids, 16 milioni sono bambine tra i 14 e i 18 anni di età. Secondo una recente ricerca, nei paesi in via di sviluppo più del 60% delle nuove infezioni colpiscono persone tra i 15 e i 24 anni (di cui due terzi sono donne). La regione più colpita è l?Africa Sud sahariana: solo in Botswana, per esempio, più di un terzo di tutte le donne giovani sono infette da Hiv/Aids.


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