Welfare

Iran: Ue preoccupata per violazioni diritti umani

Le continue violazioni dei diritti umani rischiano di compromettere i futuri accordi economici e commerciali tra Iran e Ue

di Joshua Massarenti

L’Unione europea ”continua ad essere gravemente preoccupata per le continue e numerose violazioni dei diritti umani in Iran”. Lo si legge in un comunicato emesso dalla presidenza irlandese dopo la quarta sessione di un dialogo sui diritti umani tra le due parti, svoltasi a Teheran il 14 e il 15 giugno. La Ue sottolinea che ”un miglioramento della situazione dei diritti umani” nella Repubblica islamica appare ”indispensabile per lo sviluppo di piu’ ampie e alla fine piu’ strette relazioni tra la Ue e l’Iran”. Dall’autunno del 2002, sono state avviate delle trattative tra Bruxelles eTeheran in vista di un accordo economico-commerciale, ma i progressi in questo settore, precisa il comunicato, non possono essere scissi da quelli in campo politico, relativamente a quattro punti: i diritti umani, per l’appunto, il nucleare, la lotta al terrorismo e la posizione dell’Iran nei confronti del processo di pace israelo-palestinese. La Repubblica islamica ha tuttavia piu’ volte sottolineato che non intende accettare condizioni allo sviluppo dei rapporti economici. Nell’ultima sessione del dialogo sui diritti umani, rappresentanti della Troika, del Parlamento europeo e di organizzazioni non governative hanno incontrato rappresentanti del governo, della magistratura e del Parlamento iraniani. Nel documento della presidenza irlandese si sottolinea la preoccupazione della Ue per violazioni quali i ”diritti ineguali per le donne, l’uso della tortura nelle prigioni e altri luoghi di detenzione, (…) la mancanza di una magistratura indipendente, l’uso della pena di morte cosi’ come notizie sull’uso continuato di amputazioni e altre punizioni crudeli, una campagna continua contro i giornalisti e altri che cercano di esercitare la loro liberta’ di opinione ed espressione”. Nel documento si denunciano anche ”la discriminazione su base religiosa” e ”un processo elettorale incrinato che impedisce la scelta democratica del popolo iraniano”


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