Cultura

Rifugiati: in Italia solo 12mila sui 4,3 milioni in Europa

In Europa i rifugiati, in totale, sono 4,3 milioni. I picchi di presenza in Germania e Gran Bretagna

di Stefano Arduini

Dei 4,3 milioni di rifugiati in Europa sono poco piu’ di 12 mila quelli in Italia a fronte dei 960 mila della Germania, i 276 mila della Gran Bretagna i 100-150 mila di Olanda, Francia e Svezia e circa 4,3 milioni in tutta Europa. Sono questi i dati presentati dall’Unhcr che oggi a Roma ha celebrati in anticipo di tre giorni la ”Giornata Mondiale del Rifugiato” che cade domenica 21. ”Trovare una casa non significa trovare solo un’abitazione – ha detto il rappresentante dell’Unhcr in Italia, Walter Irvine, che ha aperto la conferenza – ma anche trovare un paese, i documenti, una scuola per i figli, un medico, un lavoro e un guadagno”. ”Perdere la propria casa – ha ricordato in piu’ occasioni il presidente dell’Unhcr, Ruud Lubbers – significa perdere la priopria identita’ ”.

Per questo l’Unhcr ha individuato tre soluzioni: permettere al rifugiato di tornare a casa, farsene una nuova nel paese che temporaneamente ha concesso l’asilo o inviarlo in un terzo paese disposto ad accoglierlo. In ogni modo, la soluzione preferita e’ la prima, ”perche’ sono gli stessi rifugiati a desiderare di tornare nella loro casa d’origine”. Tuttavia, questo non e’ sempre possibile dunque e’ necessario che esista una legislazione organica nei paesi ospiti per permettere a chi non puo’ fare ritorno in patria di orientarsi con l’aiuto dell’Unhcr e delle organizzazioni del settore. Per quanto riguarda l’Italia, rappresentata alla conferenza dal presidente del comitato interministeriale per i diritti umani, Alessandro Fallavollita, non c’e’ ancora una legge organica che permetta di facilitare le procedure d’asilo ed e’ ancora molto difficile trovare un bilanciamento tra le esigenze di sicurezza e il dovere di aiutare. ”Malgrado l’incoraggiante diminuzione dei rifugiati, sulla base dei dati presentati ieri dall’Unhcr – ha aggiunto Fallavollita – la situazione riamane ancora preoccupante”. Per questo ”il fenomeno – ha continuato – richiede una soluzione d’ urgenza”. Nonostante i rifugiati siano semplicemente ”vittime ”, infatti, c’e’ ancora ”un certo sentimento di diffidenza – ha concluso Fallavollita – che porta a vederli come una minaccia alla sicurezza e all’identita’ ”. In mancanza di politiche organiche sulla legge d’asilo e di un sistema nazionale di accoglienza, protezione e integrazione, nell’aprile del 2001 l’Unhcr, il ministero dell’Interno, e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) hanno ideato un Programma Nazionale di Asilo per interventi a sostegno dei rifugiati che ha visto la partecipazione di molti comuni d’Italia.

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