Cultura

Si celebra domani la giornata del Rifugiato

Titolo della ricorrenza, che si celebra in tutto il mondo, per il 2004 è «un posto chiamato casa»

di Gabriella Meroni

I rifugiati nel mondo continuano ad aumentare, e sempre piu’ persone, private di tutto, sognano di avere un posto da chiamare e considerare ”casa”. ”Cio’ che ogni rifugiato desidera e’ un posto dove stare – ha spiegato in una nota l’Alto Commissario dell’Unhcr, Ruud Lubbers – che sia la vecchia casa d’origine o una nuova abitazione”. Per questo domani, venerdi 18 giugno, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha deciso di celebrare la ”Giornata Mondiale del Rifugiato” dedicandola al tema ”un posto chiamato casa” per ”dare una soluzione durevole alle drammatiche vicende” di chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione e per permettere alle famiglie di sfollati di ”ricostruirsi una vita in sicurezza e dignita’ ”. ”La casa – ha sottolineato Lubbers – qualunque essa sia, con le sue implicazioni di sicurezza, calore, buon vicinato e stabilit?, rappresenta le fondamenta su cui le famiglie dei rifugiati possono costruirsi un futuro”. Nel 2003, grazie anche all’intervento dell’Unhcr, 1,1 milioni di rifugiati hanno potuto rientrare nel proprio paese, mentre decine di migliaia di persone si sono integrate nei paesi di primo asilo. La ”Giornata Mondiale del Rifugiato” e’ stata istituita ogni anno il 20 giugno a partire dal 2000 con l’ adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di una speciale Risoluzione e – nelle parole di Lubbers – dovrebbe essere ”un momento per fermarsi a riflettere”.


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