Mondo

Iraq: parte l’inchiesta su Oil for Food

Nelle tasche di Saddam sarebbero finiti 10 miliardi di dollari. Indaga il giudice ginevrino Kasper-Ansermet. Al centro dell'inchiesta i flussi finanziari fra Europa e Medio Oriente

di Paolo Manzo

Il giudice ginevrino Laurent Kasper-Ansermet sarà responsabile dell’inchiesta su presunti episodi di corruzione legati al programma dell’ONU ”petrolio contro cibo” fuori dagli Stati Uniti, ed in particolare in Europa. È stato nominato ieri sera membro della commissione, ha precisato l’Onu a New York. Il magistrato dovrà esaminare i flussi finanziari fra l’Europa e il Medio Oriente e chiarire le accuse di cattiva gestione del programma. Interpellato dall’agenzia svizzera Ats, Kasper-Ansermet si è detto oggi ”molto interessato alla nuova missione” che inizierà il mese prossimo e dirigerà da un ufficio di Parigi. Il giudice ha rivelato di essere stato contattato circa un mese fa e di aver incontrato a New York il presidente della commissione d’inchiesta, Paul Volcker, l’ex presidente della Federal Reserve che aveva diretto anche le indagini sui fondi ebraici in giacenza nelle banche svizzere. ”Suppongo di essere stato scelto per la mia esperienza nelle inchiesta per storno di fondi e riciclaggio di denaro”, ha aggiunto. La durata del mandato non è stata precisata, ”Un primo rapporto della commissione è previsto fra qualche mese, ma non è stata fissata nessuna scadenza”, ha spiegato Kasper-Ansermet, che il 2 luglio lascerà l’incarico alla Corte di giustizia di Ginevra, come aveva già annunciato in gennaio. Il magistrato non ha escluso la possibilità di compiere viaggi in Iraq e nei paesi vicini per svolgere le sue indagini. Della commissione d’inchiesta fa parte anche un altro svizzero, il giurista Mark Pieth, professore di diritto all’università di Basilea, nominato in aprile. Il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, aveva promesso a marzo di fare piena luce sulle vicende di corruzione legate alla gestione del programma ”Petrolio in cambio di cibo”, nelle quali sarebbe implicato anche suo figlio Kojo. Il Consiglio di sicurezza aveva approvato il 21 aprile la creazione della commissione d’inchiesta diretta da Volcker. Il programma ”petrolio in cambio di cibo” era stato creato nel dicembre 1996 per limitare le conseguenze umanitarie delle sanzioni decise contro il regime di Baghdad, dopo l’invasione del Kuwait nel 1990, ed è proseguito fino alla fine del 2002. In quell’arco di tempo, l’Iraq esportò petrolio per 65 miliardi di dollari e circa 46 miliardi finirono nel programma. Secondo un’inchiesta del Congresso americano, quasi 10 miliardi sarebbero però finiti o nelle tasche di Saddam e dei suoi uomini, o utilizzati per corrompere esponenti politici e uomini d’affari di tutto il mondo, oltre che funzionari dell’Onu.


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