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Acnur: Appello per i rifugiati del Darfur

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) ha lanciato oggi un appello per 55,8 milioni di dollari da destinare ai rifugiati del Darfur presenti in Ciad

di Joshua Massarenti

I finanziamenti sono necessari per le operazioni di assistenza in Ciad in favore dei rifugiati sudanesi provenienti dalla regione del Darfur. A seguito dell’aggravarsi della crisi nella regione, i sudanesi continuano a fuggire in Ciad e il loro numero
potrebbe raggiungere quota 200mila prima della fine dell’anno.

Nel suo appello ai donatori, l’Acnur considera prioritario l’immediato trasferimento dei rifugiati che si trovano lungo la pericolosa fascia di confine tra Sudan e Ciad, negli otto campi finora allestiti dall’Agenzia in aree interne del Ciad, prima che l’arrivo della stagione delle piogge in luglio renda impraticabili gran parte delle strade della regione. Finora
quasi centomila rifugiati sono stati trasferiti con i convogli UNHCR nei campi di Touloum, Iridimi, Mille, Kounoungo, Farchana, Goz Amer, Djabal e Breidjing, mentre si ritiene che tra i 50mila e i 90mila rifugiati sudanesi si trovino ancora nell’area di frontiera.

Nell’appello rivolto ai donatori, si evidenzia che “ogni ritardo
significherebbe per i rifugiati difficoltà a ricevere assistenza e continuare a trovarsi sotto minacce come il reclutamento forzato e la violenza sessuale”.

Il conflitto nella regione sudanese del Darfur continua a provocare massicce fughe di popolazione all’interno del Sudan e oltre i suoi confini. A causa dei bombardamenti sui loro villaggi e degli attacchi dei miliziani janjaweed, dalla metà del 2003 circa 160mila sudanesi sono finora fuggiti in Ciad, in un’inospitale area di frontiera lunga 600 chilometri, dove sono
esposti a temperature elevatissime durante il giorno e al gelo della notte.

Lo scorso febbraio, l’Acnur aveva lanciato un precedente appello per 20,8 milioni di dollari necessari per l’assistenza di 110mila rifugiati sudanesi, ma a causa del continuo afflusso di rifugiati è stato costretto ad aggiornare la richiesta.

Finora l’Acnur ha ricevuto dai donatori circa 18,4 milioni di dollari. Nel corso di un incontro dei paesi donatori lo scorso 3 giugno, l’Alto Commissario Lubbers ha giudicato insufficiente il finanziamento per le operazioni umanitarie in Ciad, dichiarando “siamo stati costretti a ricorrere ai nostri fondi di emergenza. Non si può affermare che questa sia oggi la crisi umanitaria più urgente e non aumentare il livello di finanziamento”.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità internazionale su quest’emergenza, anche l’attrice americana Angelina Jolie, Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNHCR dal 2001, si è recata di recente in Ciad, dove ha preso parte alle operazioni di assistenza ai rifugiati sudanesi e ha rivolto
un appello a tutti i donatori perché aumentino con urgenza i finanziamenti per l’assistenza ai sudanesi fuggiti nel vicino paese.

Nell’area l’acqua costituisce il problema principale: in quattro campi – Iridimi, Touloum, Mile e Farchana – la fornitura viene potenziata attraverso il trasporto giornaliero su camion, mentre l’UNHCR sta individuando diversi siti dove allestire nuovi campi per accogliere i rifugiati che si trovano ancora nella zona di confine.

Dallo scorso aprile, l’Acnur sta inoltre effettuando un ponte aereo ? che finora ha compreso 39 voli – con il quale si stanno trasportando in Ciad aiuti come coperte, teli di plastica per gli alloggi e taniche per l’acqua dalla Tanzania; camion, generatori e pezzi di ricambio dalla Germania; depositi da campo e veicoli fuoristrada dalla Danimarca e migliaia di tende dal Pakistan. Il ponte aereo potenzierà le scorte di aiuti per garantire
assistenza a 150mila rifugiati fino alla fine della stagione delle piogge.

Al momento l’Acnur è presente nel Ciad orientale con 6 uffici in diverse località e con uno staff di 26 operatori internazionali e 115 locali. In collaborazione con altre agenzie umanitarie, l’UNHCR sta distribuendo aiuti alimentari e altri aiuti di prima necessità ai rifugiati che si trovano nelle aree di confine e nei campi.

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