Mondo

Brasile: Presto un partito politico dei Sem Terra?

Con le elezioni comunali alle porte, il Movimento Sem Terra brasiliano riflette sull’opportunità di formare un partito politico

di Paolo Manzo

Con la prospettiva delle elezioni comunali del novembre prossimo, il Movimento Sem Terra brasiliano (Mst) dibatte in questo periodo la possibilita’ di diventare un partito politico e concorrere alle elezioni nel zone piu’ ‘calde’ della lotta per la riforma agraria. ”Quando un sindaco o alcuni assessori comunali appoggiano la riforma agraria, diventa molto piu’ facile ottenere aiuti e strutture per i coloni e espropri di terre non produttive”, ha dichiarato Luci Choinacki, deputata del Partido dos Trabalhadores (PT) eletta con i voti dei militanti ‘sem terra’, favorevole alla trasformazione del Movimento in partito. ”Il Mst e’ l’unico movimento sociale in Brasile con una vera pratica politica di massa, e cioe’ che funziona con un processo permanente di consultazione della base per decidere gli obiettivi e come raggiungerli”, ha detto Umbelino de Oliveira, dirigente del Movimento anch’egli favorevole al nuovo passo. ”E’ una struttura che fa infuriare le elite brasiliane, che non hanno mai dovuto affrontare una vera azione di massa, e che da’ molta forza al Movimento, preparandolo per l’azione come partito”. I dirigenti storici del Mst sono invece assolutamente contrari all’evoluzione. ”La ragione stessa della salute di cui gode il Movimento, sin dalla nascita, e’ che ha imparato dai movimenti contadini dell’America Latina che ci hanno preceduto a mantenere distanza e autonomia dai partiti politici – ha affermato Joao Pedro Stedile, considerato il principale ideologo del Movimento – La trasformazione in partito politico di un movimento popolare e’ stata sconfitta dalla storia”. Stedile e altri dirigenti come Jose’ Rainha puntano invece a ”eleggere il maggior numero possibile di candidati progressisti nel quadro degli altri partiti”, nel Partito dei Lavoratori (PT) in primo luogo, ma anche in altri partiti minori della sinistra, e persino, in alcuni casi specifici, di centrodestra come il PFL. ”In ambienti conservatori, c’e’ molta gente che tifa perche’ il Mst diventi effettivamente un partito, perche’ l’opinione generale e’ che questo significherebbe indebolirlo e ridimensionarlo, facendogli perdere l’aura ‘gloriosa’ di resistenza e inquadrandolo nel gioco parlamentare e politico – spiega Bernardo Mancano Fernandes, specialista della riforma agraria – Di fatto, quasi sicuramente perderebbe l’agilita’ di movimento sociale e in piu’, per legge, non potrebbe piu’ promuovere occupazioni di terre”. In Brasile sono oltre un milione e mezzo le persone interessate alla riforma agraria e inquadrate dal Mst, dalla Pastorale della Terra o da altri movimenti radicali per la riforma agraria: una massa di voto piuttosto rilevante e molto impegnata, in grado di far pesare l’importanza del proprio voto nelle prossime elezioni locali, ed eventualmente anche nelle politiche a livello nazionale tra due anni.


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