Salute

Aids, contestato test su sieropositivi in Francia

Tessuti di sieropositivi prelavati per capire l'origine di effetti collaterali delle terapie. Il test, adottato a Nizza, dalla fine del 2000, contestato dalle associazioni. Il Consiglio nazionale Aid

di Giampaolo Cerri

In Francia il Consiglio nazionale dell’Aids ha chiesto al ministro della Sanità Bernard Kouchner di sospendere un test sui sieropositivi. Il test, messo a punto dal professor Pierre Dellamonica all’ospedale di Archet (Nizza), prevedeva il prelivo di tessuti in anestesia generale. Secondo il Consiglio la pratica non ha alcuna ricaduta terapeutico ed espone i sieropositivi a forti rischi. Il test, praticato dalla fine di novembre su alcuni volontari a cui viene corrisposta una indennità economica, punta a comprendere alcuni effetti collaterali delle terapie antiretrovitali. In particolare si cerca di capire come siano originate alcune profonde modificazioni nella massa grassa delle persone che usano le nuove terapie anti-Aids, modifiche che compaiono insieme alla concentrazione di lipidi nel sangue, creando forti rischi cardiovascolari. Il fenomo è spesso una delle cause di abbandono del trattamento farmacologico da parte degli ammalati. Il test era stato fortemente contestato dalle associazioni, proprio per l’assenza di benefici diretti per chi vi si sottoponea. In più vengono contestati i criteri con cui si effettua il test che prevedeva donatori di tessuto anche non sieropositivi. In questo ultimo caso però si tratta di persone devono subire un’anestesia generale per altri motivi e la loro disponibilità viene ricompensata con 4 mila franchi, anziché con i 3 mila corrisposti ai sieropositivi.


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