Sostenibilità

Il peggior nemico degli agricoltori? L’ozono

Ricerca di Legambiente Lombardia: l'inquinamento ha causato 228 miliardi di perdite solo per il frumento nella Pianura Padana

di Redazione

Ozono nemico dell’agricoltura, tanto da causare 228 miliardi di lire di perdite solo per la produzione padana di frumento. È la conclusione di una ricerca realizzata da Legambiente Lombardia, associazioni degli agricoltori e responsabili tecnici delle politiche agricole regionali. Frumento e orzo sono tra le colture più colpite dall’ozono, con cali di produttività rispettivamente del 24% e del 18%. Nel 1999 il valore totale del raccolto di frumento nella Pianura Padana è stato pari a 722 miliardi di lire: secondo le stime di Legambiente avrebbe invece potuto essere di quasi mille miliardi. Ma tra le colture colpite figurano anche il fagiolo, il trifoglio bianco e i pioppi. “La riduzione dell’inquinamento, il rilancio della ricerca scientifica le politiche ambientali in genere sono le prime misure di difesa e di sviluppo per l’agricoltura italiana e della Pianura Padana”, è il parere di Andrea Poggio, presidente di Legambiente Lombardia. “Per migliorare le rese agricole è forse più efficace una politica di risanamento ambientale rispetto all’uso di prodotti chimici e organismi geneticamente modificati”. L’ozono, che negli strati alti della stratosfera svolge l’utile ruolo di schermatura della superficie terrestre dai raggi UV, è in realtà un gas altamente tossico. La maggior parte dell’ozono presente al livello del suolo (detto troposferico) è prodotto dall’uomo: la sua presenza è infatti frutto di una complessa catena di reazioni fotochimiche (ossia indotte dalla radiazione solare) che partono da ossidi di azoto (prodotti soprattutto dai veicoli) e composti organici volatili (idrocarburi incombusti provenienti da veicoli e industrie, sostanze originate dall’evaporazione di solventi). I dati presentati da Legambiente sono frutto di ricerche condotte nell’arco di un decennio da Ivan Fumagalli del Cesi e che hanno interessato aree agricole del Milanese e del Piacentino. Si tratta comunque di risultati generalizzabili, come confermano analoghe ricerche in corso presso le università di Napoli e di Roma e in varie università europee. Negli Stati Uniti il fenomeno è già stato ampiamente documentato: le stime ufficiali dell’Environmental Protection Agency (Epa) parlano di 500 milioni di dollari di perdite annuali dovute ai danni dell’ozono al livello del suolo.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA