Cultura

Elezioni. Tabacci: “Serve crisi di governo”

Scatenato l'esponente dell'Udc spiega allì'agenzia Il Velino le prossime mosse del suo partito. Che metteranno in agitazione la maggioranza.

di Ettore Colombo

Tra chi esulta per la buona affermazione dell’Udc alle elezioni europee, il presidente della commissione Attivita’ produttive di Montecitorio Bruno Tabacci e’ decisamente quello che si proietta piu’ avanti, nel delineare un possibile scenario per quello che riguarda l’evoluzione dei rapporti tra il premier e gli alleati. E si tratta, a sentire Tabacci, di uno scenario, se non proprio da resa dei conti, da chiarimento profondo e definitivo, per giungere a quello che il deputato romagnolo chiama “un nuovo inizio”. Si parte dall’ipotesi, oggi evocata da tutti gli addetti ai lavori, di un rimpasto di governo, scartata da Tabacci, ma per motivi completamente opposti da quelli illustrati dai colleghi di An. Mentre infatti a destra la flessione di Forza Italia viene vista come una spinta ad accelerare il compimento di quanto previsto dal documento di fine-verifica, che comprendeva maggiore collegialita’ nelle scelte di politica economica e l’assegnazione di alcune deleghe al vicepremier Gianfranco Fini, per Tabacci il mandato elettorale ricevuto ieri dall’Udc e’ chiarissimo: “Le elezioni le abbiamo vinte perche’ ci siamo differenziati da Forza Italia, resistendo a chi ci voleva far rientrare a forza in uno schema bipolare. Mi spiega che senso avrebbe ora spostare quattro sottosegretari, dopo aver rifiutato, qualche mese fa, un ministero? Vorrei vedere ora chi avrebbe il coraggio di accettarlo. Il nodo delle deleghe economiche e della collegialita’ non si puo’ affrontare al di fuori di una crisi formale di governo”. La dialettica interna alla Cdl, dunque, sta per vivere una stagione piu’ viva che mai, mentre all’ordine del giorno incombono questioni rilevantissime, come la riforma fiscale, l’eventuale manovra correttiva e la nuova legge a tutela del risparmio.


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