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Movimento per la vita, maternità surrogata reato universale è decisione in difesa dei più piccoli

Marina Casini, presidente del Mpvi commenta il voto del Senato sulla gestazione per altri sottolineando che si tratta di: «una decisione chiara, netta in difesa delle madri e dei concepiti, dei più indifesi» e aggiunge che non basta dire noto alla gestazione per altri «bisogna dire “sì” all’uguale e inerente dignità di ogni essere umano dal momento del concepimento»

di Antonietta Nembri

«Finalmente una decisione chiara, netta in difesa delle madri e dei concepiti, dei più piccoli e indifesi.  Ricordando che i figli non sono prodotti da commissionare o diritti da pretendere, la legge è un traguardo di  civiltà che rende onore ai bambini, alle donne, alla genitorialità, a tutta la società»,così Marina Casini presidente  del Movimento per la Vita Italiano commenta il sì definitivo del Senato, mercoledì 16 ottobre, al Ddl 824 sulla Gestazione per altri che era stato già votato alla Camera.

La norma

La nuova norma vieta agli italiani di ricorrere alla maternità surrogata non solo nel nostro Paese, dove del resto era già vietata fin dal 2004, con la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, ma anche all’estero dove la pratica è invece permessa. 

Da ora- si sottolinea in una nota del Mpv – affittare l’utero di una donna e sfruttarla per “produrre” un bambino su commissione sarà reato. Si ribadisce inoltre che “la maternità surrogata lede,  innanzitutto, la dignità e i diritti della donna e del nascituro”. 

La dignità della vita umana

La dolorosa situazione di chi non può avere figli non giustifica, per il Mpv, pratiche che vanno contro la dignità della vita umana. “I figli non si comprano, non si vendono, non si regalano, non si fanno contratti, accordi” continua la nota. “La prima relazione nasce nel grembo materno, la prima culla naturale, tra madre e figlio”. 

«La speranza è che questa legge non sia un punto di arrivo, ma una tappa nel  cammino di riflessione, che va portato a tutti i livelli, sul senso del figlio, tale dal concepimento, della  maternità e della paternità», prosegue Marina Casini. «Non basta dire “no” alla maternità surrogata, bisogna dire “sì” all’uguale e inerente dignità di ogni essere umano dal momento del concepimento. Solo questo garantisce il vero  progresso e mette al riparo da abusi, discriminazioni, sfruttamenti e prepotenze di ogni tipo, e solo da qui  possiamo gettare solide basi per un più alto livello di civiltà». 

Il Mpv in difesa della vita nascente

Il Movimento per la Vita, conclude la nota, attraverso la sua rete dei Centri di Aiuto alla Vita e Movimenti per la vita locali,  opera ogni giorno a favore della vita nascente, in difesa del “più povero tra i poveri”, in difesa di chi non ha  voce, il concepito, ricordando che ciascuno ha diritto ad avere un padre e una madre e laddove le condizioni  non lo consentano, c’è sempre la grande amorevolezza dell’affido e dell’adozione. 

Immagine in apertura da Ufficio stampa

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