Welfare

Taormina sull’inchiesta in atto. I genitori di Ilaria hanno visto giusto

Il presidente della commissione istituita per far luce sull’omicidio Alpi-Hrovatin ha confermato i sospetti della famiglia. E parla di elementi occultati...

di Angelo Ferrari

Le possibili ragioni dell?omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin ruotano attorno a quelle indicate dai genitori della Alpi e che non sono mai state ascoltate. Questa è una delle principali novità del lavoro svolto, fino ad ora, dalla commissione d?inchiesta sulla morte dei due giornalisti, avvenuta dieci anni fa, il 20 marzo 1994.
Una commissione che ha iniziato i suoi lavori il 21 gennaio scorso e che ha voluto fare il punto proprio in occasione del Premio giornalistico Ilaria Alpi, che si svolge tutti gli anni a Riccione.
Ma quali sono le ragioni dell?assassinio indicate dai genitori della Alpi? Traffico d?armi, traffico di rifiuti tossico nocivi e nucleari e la mala-cooperazione. Carlo Taormina, presidente della commissione, pur non avendole indicate direttamente, affermando che le ragioni dell?omicidio ruotano attorno a quelle indicate dai genitori, le ha implicitamente avallate o, per lo meno, ha indicato lo scenario storico-politico dentro il quale è maturato l?omicidio di Ilaria Alpi in Somalia. Uno scenario che ?prevede? perfino la presenza di Bin Laden. Dunque una pista da non trascurare, perché il capo di Al-Qaeda era presente in Somalia proprio nel 1994, ma che non esclude neppure le altre.
Taormina, però, non è voluto entrare di più nello specifico: “sarebbe scorretto”, ha detto il parlamentare, “se rivelassimo ora i risultati finora raggiunti”, tanto più che la commissione ha chiesto, all?unanimità, di proseguire i suoi lavori sino a fine legislatura, mentre inizialmente il termine previsto era settembre.
Carlo Taormina, però, tiene a sottolineare che la commissione ha “analizzato ciò che non è mai stato analizzato”, giungendo alla considerazione che è possibile che in carcere, sprecando il condizionale, ci potrebbe essere un innocente, ma soprattutto che sono stati acquisiti dati “ed elementi che hanno consentito di determinare che ci sono state cose che in dieci anni di processi non sono state prese in considerazione o, addirittura, occultate. Uso queste parole in piena consapevolezza”, ha precisato il presidente, “ed è quindi necessario stabilire se tutti gli apparati dello Stato, magistratura, Sismi?, hanno fatto tutto quello che avrebbero dovuto fare”.
Un lavoro, quello della commissione, che, non poteva essere altrimenti, ha suscitato polemiche soprattutto da parte di alcune forze politiche, che hanno espresso il dubbio che vi fosse la volontà, da parte dei commissari, di delegittimare la magistratura. Illazione subito respinta al mittente. Ma di più. Taormina ha deciso di trasmettere alla Procura di Perugia gli atti che riguardano le indagini condotte dai pubblici ministeri romani che hanno indagato sull?omicidio, affinché vengano valutati.
Per Taormina sono, per lo meno, lacunosi. Della stessa opinione è Mauro Bulgarelli (Verdi), membro della stessa commissione: “è necessario verificare se i buchi nel lavoro fatto da altri erano casuali o meno. In ogni modo, la commissione ha fatto molto. In particolare è stata ricostruita, in maniera precisa, la permanenza della giornalista in Somalia. Questo non è mai stato fatto prima”.
Ma l?atto più importante, oltre le undici audizioni e i quaranta esami testimoniali, è la nuova perizia medico-legale sul corpo di Ilaria. Perizia, disposta per risolvere le contraddizioni di quelle precedenti, che ha evidenziato residui di proiettili nel collo di Ilaria, mai trovati prima.
Come dire che la giornalista del Tg3 sia stata uccisa da un?arma a canna corta. Il che significa, se ciò fosse accertato dalla perizia balistica, che la Alpi è stata giustiziata, vista la presenza di un foro di entrata e uno di uscita del proiettile. “Scotland Yard”, ha precisato Taormina, “ci sta mandando i risultati della perizia balistica, che sarà determinante”.
La commissione, dunque, sta lavorando all?individuazione “del settore dei referenti soggettivi attorno ai quali potrebbero trovarsi i mandanti dell?omicidio”. Forse è stato fatto un passo verso la verità e l?individuazione dei mandanti di un omicidio atroce e che, dopo dieci anni, non ha ancora trovato una soluzione certa.

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