Mondo

Iraq: Brahimi si è dimesso da inviato ONU

Clamoroso gesto di protesta vs. chi ha gestito la formazione del governo iracheno (ossia Paul Bremer). Lo riporta il quotidiano Haartez citando ''fonti diplomatiche'' ONU

di Paolo Manzo

Lakhdar Brahimi si e’ dimesso dall’incarico di inviato speciale dell’Onu in Iraq, denunciando il fatto di essere stato messo da parte dagli Stati Uniti durante il processo di formazione del governo ad interim. Lo riporta il sito online del quotidiano Haartez citando ”fonti diplomatiche” del Palazzo di Vetro. Secondo le fonti citate dal quotidiano israeliano, alle Nazioni Unite si starebbe gia’ cercando un sostituto anche se Brahimi non avrebbe ancora presentato una lettera ufficiale di dimissioni. L’ex ministro degli esteri algerino un mese fa circa era stato dipinto, anche dagli stessi vertici dell’amministrazione americana, come l’uomo chiave per il processo di transizione iracheno. Ma, stando a quanto rivelato da Haaretz, queste dichiarazioni di intenti non si sarebbero trasformate in fatti concreti, e – si legge sul sito Haaretz – ”gli americani ed i membri del Consiglio di governo a loro vicini non sono apparsi intenzionati a fare spazio all’inviato dell’Onu”. E gli stessi dirigenti iracheni sono rimasti sorpresi dalle ”pensanti pressioni esercitate dagli americani su Brahimi e dal suo atteggiamento passivo di fronte a queste”. Tanto che l’inviato di Kofi Annan e’ stato preso del tutto di sorpresa dall’annuncio da parte del Consiglio di Governo iracheno della nomina di Iyad Allawi, considerato molto vicino all’amministrazione Usa ed in particolare alla Cia per la quale aveva lavorato negli anni dell’esilio, all’incarico di premier. ”Non era cosi’ che noi ci eravamo immaginati che le cose dovevano andare” ammise il portavoce di Brahimi, non nascondendo preoccupazione.


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