Mondo

Iraq: ucciso un altro dirigente del futuro governo

E' Kamal Jarrah, capo dipartimento relazioni pubbliche del ministero dell'Educazione. Intanto sale la tensione in vista del 30 giugno e un'esplosione uccide 16 iracheni

di Paolo Manzo

Kamal Jarrah, capo del dipartimento relazioni pubbliche del ministero dell’Educazione iracheno, e’ stato ucciso questa mattina da ignoti in un agguato a Ghazaliya, sobborgo a ovest di Baghdad, mentre usciva di casa. Secondo il direttore generale del ministero, Ali al-Haidari, Jarrah era un obiettivo per il suo incarico di governo. Parlando dell’attentato alla tv al Jazeera, al Haidari ha detto: ”E’ opera di terroristi che uccidono uomini solo perche’ sono dei funzionari governativi. Kamal Jarrah era un uomo tranquillo”. Soltanto ieri era stato ucciso il vice ministro degli Esteri di Baghdad, Bassam Qubba, 60 anni, gia’ rappresentante diplomatico all’Onu e a Pechino, da un commando che ha esploso numerosi colpi d’arma da fuoco contro l’auto sulla quale viaggiava, nel distretto di al-Azimiya. E che gli episodi di violenza siano in aumento in Iraq con l’avvicinarsi del 30 giugno, data chiave per il passaggio dei poteri al governo iracheno., ne è convinto anche il segretario generale del partito islamico iracheno, Moshen Abdel Hamid, che spiega: ”Non credo che questi criminali si facciano dei problemi a organizzare esecuzioni contro iracheni innocenti che attendono il passaggio di poteri dalle forze di occupazione”. Secondo Hamid, i responsabili degli attentati di queste ore sono ”stranieri che appartengono a organizzazioni estere e che usano collaboratori all’interno del paese”. A conferma di come la tensione stia salendo in Iraq, man mano che ci si avvicina al 30 giugno, stamane 16 iracheni (tra cui sei agenti di polizia) sono stati uccisi da una serie di bombe, riporta la tv al-Jazeera. Le esplosioni sono state udite questa mattina nell’area della ”zona verde” di Baghdad. Sul fronte carceri, invece, almeno 1400 detenuti iracheni saranno liberati o trasferiti in prigioni controllate dagli iracheni entro la data del 30 giugno. Lo ha riferito un portavoce militare della Coalizione, il tenente colonnello Barry Jonhson, secondo il quale dal prossimo mese saranno in tutto 4mila i detenuti iracheni ancora controllati dall’amministrazione penitenziaria della coalizione.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA