Cultura

L’Associazione ong italiane al vertice UNCTAD

Le ONG Italiane partecipano alla Conferenza di San Paolo del Brasile: "siamo con l’UNCTAD per riequilibrare lo strapotere della OMC", spiega Sergio Marelli

di Paolo Manzo

In occasione della XI conferenza dell?UNCTAD, che si tiene dal 13 al 18 giugno a San Paolo in Brasile, l?Associazione delle ONG Italiane si schiera a fianco dell?Organo delle Nazioni Unite operante nel settore del commercio e dello sviluppo recependo in pieno le dichiarazioni del suo Direttore generale, Rubens Ricupero e rilancia il ruolo dell?Unctad come protagonista nelle politiche internazionali legate al commercio. ?Saremo a San Paolo ? ha dichiarato il Presidente dell?Associazione delle ONG Italiane Sergio Marelli in partenza per il Brasile ? ? per sostenere la necessità di dare seguiti concreti alle dichiarazioni di Ricupero sulla globalizzazione ed il modello economico fin qui promosso, colpevoli di avere pochissimo effetto sull?abbattimento delle povertà e che anzi possono contribuire ad aggravare la bilancia commerciale dei paesi poveri?. Anche la liberalizzazione è finita nel mirino dell?Unctad. ?Nel corso degli anni 90? – ha dichiarato in una recente intervista su Le Monde, Rubens Ricupero- benchè il commercio contribuisca largamente al prodotto interno lordo dei paesi in via di sviluppo e che un buon numero di questi paesi abbia intrapreso una vasta politica di liberalizzazione commerciale, raramente si è registrata una riduzione sostenuta della povertà associata alla crescita dell?esportazione ?. L?Associazione delle Ong Italiane prenderà parte anche al Forum della società civile che si svolgerà sempre a San Paolo dall?11 al 17 giugno. ?Nel corso del Forum? ?ha dichiarato Marelli – con i rappresentanti delle ONG di tutto il mondo ribadiremo ancora una volta la necessità di garanzie per i piccoli produttori del Nord come dei Sud del mondo, a partire da un deciso incremento degli aiuti allo sviluppo e l?abolizione dei sostegni e delle misure distorsive, in particolare per l?export delle eccedenze agricole comunitarie, che restano uno degli ostacoli più forti alo sviluppo delle economie dei Paesi poveri. Per questo le indicazioni e gli impegni assunti dalle Conferenze delle Nazioni Unite devono divenire vincolanti per tutti, anche per la OMC che non può continuare ad agire autonomamente e succube degli interessi delle grandi potenze economiche?.


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