Non profit

Europee 2004: Piovono adesioni e promesse

La voce del non profit italiano, per chiedere ai futuri europarlamentari ed amministratori un impegno concreto. Ecco tutti gli appelli e tutte le adesioni

di Giulio Leben

Vota l’Europa dei 25, ovvero 350milioni di cittadini. Mentre i votanti in Italia sono 51.043.649 (26.382.782 donne e 24.660.867 uomini) compresi i 1.198.350 residenti in uno degli altri 24 Paesi dell’Ue, che potranno votare in una delle 1.042 sezioni all’estero. Ai 78 candidati italiani, nelle ultime settimane, sono giunte richieste da ogni direzione, da ogni gruppo sociale, per non contare le pressioni di lobby economiche che hanno lanciato indicazioni o partecipato direttamente alla campagna elettorale di questo o quel candidato. Anche il Terzo settore non è stato da meno. Richieste, piattaforme a cui aderire, campagne di pressione, indicazioni di voto per far valere il peso di un elettorato sensibile ai temi cari del non profit. Lo hanno fatto insieme lo stesso Forum del Terzo settore e l’Associazione Ong. “Appoggeremo i candidati che potranno garantire un impegno a tempo pieno e controlleremo l’operato degli parlamentari” hanno dichiarato nel proprio documento, dove si parla inoltre di esercito europeo, di sicurezza, di nuovo welfare europeo, del ruolo che il non profit può e dovrebbe assumere alla costruzione della “Nuova Europa”. Ma ancora, l’occupazione, l’inclusione sociale e la tutela ambientale cui promette il Terzo settore dedicherà particolare attenzione, monitorando l’operato dei futuri europarlamentari. L’Associazione Ong, contestualmente, fa appello al manifesto di Concord, la confederazione europea di 1200 organizzazioni non governative che operano nell’ambito dello sviluppo internazionale, secondo la quale la richiesta delle Ong europee ai loro parlamentari si riassume nell’assegnare una priorità elevata alla cooperazione allo sviluppo, ed indirizzarla alla lotta contro la povertà. Appello per molti aspetti in sintonia con l’associazione Emmaus. Cui si aggiungono le richieste di Pax Christi, prima fra tutte: la pace nei propri programmi. Così come un appello ai candidati è stato rivolto dal Summit della Solidarietà, in cui vengono richiesti impegni concreti in favore del Terzo settore: criteri e requisiti minimi per il riconoscimento delle Organizzazioni Non Profit, negli albi degli Stati Nazionali; modifica delle regole sull’agevolazione fiscale sia delle imposte indirette (art. 13, VI direttiva CEE 388/77 sull’IVA), che di quelle dirette; e la promozione in sede europea di una politica del lavoro favorevole allo sviluppo delle attività promosse dal Terzo Settore. A proposito di ambiente Greenpeace ha invece reso noto nei giorni scorsi l’esito del questionario inviato a tutti i candidati alle elezioni europee (13 domande che chiedono impegni concreti per l’ambiente su quattro fronti: chimica, biodiversità, clima e ogm) concludendo “Al questionario di Greenpeace ha risposto una non confortante percentuale di candidati, a conferma dello scarso interesse per l’ambiente dei nostri politici. Non ha risposto, per esempio, nessun candidato di Alleanza Nazionale, mentre ha risposto l’1% della Lega Nord e il 2% di Forza Italia, il 4% dei Comunisti Italiani e il 6% di Rifondazione Comunista, il 7% di Libertà di Azione, il 9% della lista Uniti per l’Ulivo, il 10% dell’Udeur, il 18% della lista Di Pietro-Occhetto e il 24% dei Verdi”. Diverso invece il tono della Campagna per la riforma della Banca mondiale e la centrale del commercio equo Roba dell’altro mondo, membri italiani della Rete europea sul WTO Seattle to Brussels e del Tavolo Campagne di Rete Lilliput, i quali hanno diramato un comunicato per ringraziare gli oltre sessanta candidati alle prossime elezioni per un seggio al Parlamento europeo che hanno risposto al questionario su WTO e commercio. “L’impegno manifestato dai candidati che hanno risposto è certamente un fatto molto positivo – ha dichiarato Andrea Baranes della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale – frutto anche del lavoro della società civile e della campagna Questo Mondo Non E’ In Vendita in difesa dei beni comuni”. Dal canto loro le Acli, già da qualche settimana, hanno preannunciato che voteranno solo quei candidati che potranno andare davvero in Parlamento. Cioè? “In questa fase cruciale per l?Europa ? la Costituzione, il nuovo assetto a 25, la pace ? l?Unione ha bisogno di un parlamento che sia pienamente e autorevolmente rappresentato” scrivono le Acli “Chi si candida per andare a Strasburgo deve essere consapevole di ciò che lo aspetta e disponibile ad assumere pienamente questa responsabilità.” e concludono “In direzione diametralmente opposta, purtroppo, va invece la scelta fatta da molti partiti di candidare i leader politici ? deputati, senatori, membri del governo, ecc.. ? nonostante l?incompatibilità, sancita dalla legge, del loro incarico con il mandato europeo. Una scelta che riduce le elezioni europee a terreno di scontro per i “big” della politica nazionale, mettendo all’angolo i problemi dell’Europa e gli interessi veri dei cittadini”. Mentre l’Arci ha pubblicato sul proprio sito un documento in sei punti (“Mai piu? guerra”, “Democrazia e partecipazione”, “I diritti”, “Uguaglianza”, “Identita? plurale”), in un’intervista Sergio Marelli, presidente Focsiv invita i giovani ad andare a votare “ma fatelo informandovi alla fonte sui candidati e sulla coerenza dei loro programmi”. Un ulteriore monito viene da Telefono Azzurro “i candidati si impegnano sulle politiche per l’infanzia”. Ma giovani e giovanissimi si riconoscono nelle organizzazioni dei partiti? Si chiedono a Telefono Azzurro, e rispondono, dati alla mano, attraverso una recente indagine al proposito. Così come, sempre sui temi dell’infanzia, anche AiBi pubblica un appello diretto al Presidente della Commissione europea e non solo, perché venga emanata al più presto in Romania una legge che consenta ad ogni bambino abbandonato la possibilità di crescere in una famiglia. Ma ci sono anche gli animalisti, che hanno proposto un questionario, sia ai candidati europeo sia a futuri amministratori di tante città e province italiane che, insieme agli europarlamentari, verranno votati nel week-end. Non manca infine il voto di chi, attento alle tematiche legate ad internet e più in generale alla libertà di espressione, ha proposto ai candidati di aderire alla piattaforma “Per una Europa protagonista di una società dell’informazione sostenibile e incentrata sui diritti e sulla libera circolazione dei saperi” promossa da Piattaforma della Società civile verso il Summit sulla Società dell’Informazione (Tunisi 2005), l’Associazione Il Secolo della Rete, l’Associazione Software Libero, la Rete Nazionale Ricercatori Precari. Così come la Rete Nuovo Municipio, promotrice di un “Appello ai candidati per la campagna elettorale delle elezioni amministrative comunali e provinciali del 2004”. O ancora l’appello agli elettori di Padre Alex Zanotelli, Riccardo Petrella, Alessandro Santoro, Luigi Ciotti e Gino Strada. “Caro elettore, cara elettrice, – scrivono – Siamo alla vigilia delle elezioni europee. In questi giorni abbiamo avuto notizie ufficiali dell?esito delle votazioni avvenute al Parlamento Europeo di Strasburgo il 10 marzo scorso sul rapporto Miller e specificatamente sull?emendamento n° 16 che dice ‘essendo l?acqua un bene comune dell?umanità, si ritiene che la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno’. E concludono “Pertanto vi chiediamo di votare esclusivamente per quei candidati parlamentari che hanno votato in favore dell’emendamento n°16, così importante per considerare l?acqua un bene comune primario e un diritto fondamentale e non come merce. Quello dell?acqua è destinato a diventare uno dei problemi fondamentali su cui si giocherà il futuro del mondo.” Per tutti infine il sito dell’Unione europea dedicato alle elezioni alla pagina web http://www.elections2004.eu.int. E per i soli abbonati a VITA magazine il Dossier “Speciale Elezioni Europee 2004” pubblicato sullo scorso numero del settimanale.


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