Famiglia

Minori: ILO, oltre 245 milioni di baby lavoratori al mondo

I dati diffusi oggi dall'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile sono impressionanti

di Paolo Manzo

Nel mondo sono circa 245,5 milioni i minori costretti a lavorare. Di questi, la maggior parte (186,3 milioni) ha tra i 5 e i 14 anni, mentre 59,2 milioni ne ha tra i 15 e i 17. Tra i minori lavoratori, circa 170,5 milioni sono impiegati in attivita’ pericolose (111,3 milioni tra i 5 e i 14 anni e 59,2 tra i 15 e i 17). Sono questi i dati diffusi oggi dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) durante la conferenza ‘L’impegno dell’Italia per sconfiggere il lavoro minorile’, organizzata a Roma a Villa Aldobrandini in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Il fenomeno del lavoro minorile interessa in larga parte i Paesi sottosviluppati, ma ben 2,5 milioni di baby lavoratori si trovano nei Paesi industrializzati. E ogni anno, 22.000 di loro restano coinvolti in incidenti sul lavoro. La maggior parte dei minori che lavora non gode di nessuna protezione. Il 70% e’ impiegato nelle attivita’ agricole, l’8% nelle imprese manifatturiere, stessa percentuale anche per commercio, ristorazione e settore alberghiero, il 7%, infine, lavora nei servizi sociali e alle persone, come ad esempio i lavori domestici. Sono 8,4 milioni i minori prigionieri della schiavitu’, della servitu’ per debiti, della prostituzione, della pornografia, e di altre attivita’ illecite. Un milione e 200mila, invece, le vittime della tratta di esseri umani, anche a scopo di traffico di organi. ”Secondo i dati sono 140mila i minori che in Italia sono impegnati occasionalmente o regolarmente in attivita’ lavorativa, di cui 31mila e 500 a rischio sfruttamento”. Lo ha affermato il ministro del Welfare Roberto Maroni, in un messaggio inviato alla Conferenza sul lavoro minorile di oggi. ”Proprio perche’ il lavoro minorile e’ una problematica che interessa le grandi questioni di politica sociale nazionale -ha spiegato- bisogna prevedere misure che riducano le dimensioni e l’impatto negativo del fenomeno. Il governo e’ impegnato nel contrastare sia le forme di lavoro minorile illegale sia gli abbandoni scolastici e le forme di ingresso precoce nel mondo del lavoro”. ”Con le riforme Biagi e Moratti -ha continuato Maroni- e’ possibile fronteggiare ancora meglio il lavoro minorile, favorendo l’entrata progressiva nel mercato del lavoro e prevedendo percorsi integrati di formazione-lavoro. Inoltre, con la riforma dei servizi ispettivi il ministero del Welfare ha messo in campo gli strumenti per rendere piu’ efficace la repressione del lavoro irregolare o illegale dei minori”. ”Dobbiamo sviluppare i contenuti dell’accordo del 16 aprile del 1998, dove e’ previsto che siedano attorno allo stesso tavolo tutti i rappresentanti delle associazioni sindacali e di categoria”. Lo ha detto Giorgio Usai, direttore lavoro e relazioni industriali di Confindustria, parlando alla conferenza sul lavoro minorile. ”Dal ’98 con Cgil, Cisl e Uil abbiamo messo insieme precisi codici di condotta da osservare che poi sono stati assunti nei contratti di settore”. ”Il fenomeno esiste -ha ammesso Usai- ma non nel mondo delle grandi imprese che rispettano le regole del codice etico prestabilito. Per questo, con l’aiuto dell’attivita’ ispettiva, dobbiamo contrastare il lavoro minorile nel sommerso, perche’ senza controlli e senza sanzioni non si puo’ fare molto”. ”Piu’ volte abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo sul lavoro minorile, coinvolgendo anche le associazioni di categorie e le cosiddette strutture decentrate”. Cosi’ Giuseppe Casadio, segretario confederale della Cgil, e’ intervenuto alla conferenza sul lavoro minorile di oggi. ”Serve un impegno sovranazionale -ha proposto- che contribuisca a realizzare percorsi di solidarieta’. Comunque, secondo noi, la legge sull’immigrazione in Italia influisce negativamente sul fenomeno e su questo vorremmo un confronto con il governo”. ”Serve una rete di informazione qualitativa sul lavoro minorile -ha aggiunto Gigi Bonfanti, segretario confederale della Cisl- per indagare e risolvere alla radice il problema. Certo, sarebbe risolutiva l’apertura del tavolo del ’98, cosi’ da dare ‘coralmente’risposte concrete. Devono essere previste -ha concluso- sanzioni precise a chi sfrutta i minori e finanziare i progetti a favore del recupero sociale degli stessi”.


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