Famiglia

Parla Barbara Contini. E ora, largo alle donne

Per formarle, la governatrice di Nassiriya ha creato un centro culturale al femminile. E svela: "porterò le signore delle ong irachene in Italia".

di Carlotta Jesi

“Il 30 giugno me ne andrò in vacanza, salutando leader religiosi e politici locali spalla contro spalla”. Un gesto d?amicizia riservato agli uomini che lo scorso 27 febbraio, quando Barbara Contini si insediò a Nassiriya per governare sull?intera provincia di Dhi Qar, nessuno pensava sarebbe stato riconosciuto a una donna. Per di più rappresentante delle forze occupanti. Invece quella donna ha stupito tutti, mediando con la minoranza sciita che rivendicava il potere, evitando spargimenti di sangue e invitando la società civile a non fuggire dall?Iraq perché la migliore garanzia di sicurezza è proprio il suo operato. Risultato: da settimane, ormai, la Contini fa spalla contro spalla con i capi spirituali della provincia, gli sceicchi locali e col governatore iracheno di Nassiriya cui il 30 giugno trasferirà i poteri. Vita: Dopo 120 giorni di mandato, qual è il bilancio della sua missione? Barbara Contini: Avevo 15 milioni di dollari a disposizione per portare sicurezza, accesso all?acqua e democrazia agli iracheni, li ho spesi tutti. Nella costruzione di una tubatura dell?acqua di 22 chilometri in cui ho investito 2 milioni e mezzo di dollari, nella costruzione di una nuova prigione per la città che inaugureremo tra qualche giorno e in programmi di formazione con cui siamo riusciti a creare circa 8mila posti di lavoro. Tra 15 giorni, consegnerò i diplomi ai 10 migliori studenti che hanno partecipato ai nostri corsi: da quelli dedicati a Internet a quelli che insegnavano come fare i muratori. Vita: Chi porterà avanti questi progetti dopo il 30 giugno? Contini: Finanziariamente, gli americani. Come nel resto del Paese, attraverso un fondo di 18,6 miliardi di dollari con cui avviare la ricostruzione. A livello amministrativo, invece, il governatore iracheno con cui ho collaborato per tutti questi mesi. Tutta la brigata italiana che resta a Nassiriya e la società civile faranno riferimento a lui. O, meglio, ai vari direttorati, dall?agricoltura alla sanità, in cui sono divisi i consigli provinciali che abbiamo contribuito a creare promuovendo elezioni. Nel Sud dell?Iraq già operano Intersos, Save the Children e il Cesvi e so che altre organizzazioni non governative sono pronte a mettersi al lavoro. Vita: Cosa pensa del governo nazionale cui la Coalizione passa in consegna il Paese? Contini: Alcuni suoi esponenti, come il ministro per l?Agricoltura e quello per la Salute, sono persone di valore apprezzate dalla società civile con cui ho lavorato in questi mesi. In generale, sto per lasciare un Paese che è molto migliorato da quando c?era Saddam Hussein ma che ha ancora molta strada da fare. Vita: In che direzione? Contini: Per esempio, sulla condizione della donna. C?è un progetto che mi sta molto a cuore e che spero di portare a termine prima di partire: la creazione di un centro culturale per le donne a Nassiriya, che spero verrà sponsorizzato dall?Italia, e l?organizzazione di un viaggio in Italia per alcune donne che lavorano nelle organizzazioni non governative locali. Vita: E alla gestione della Coalizione, che voto darebbe? Contini: La liberazione dei tre ostaggi italiani prova che è stata di qualità. Vita: Pensa anche lei che la Croce Rossa italiana abbia giocato un ruolo chiave nella risoluzione del loro caso? Contini: Non ho mai incontrato il commissario Scelli, però mi sembra verosimile che con il suo lavoro la Croce Rossa abbia contribuito a creare un?atmosfera più ?favorevole? nei confronti dell?Italia. Vita: Nessun rimpianto, dunque? Contini: A parte il trasferimento forzato nella base di White Horse – avrei preferito restare a casa mia, nella palazzina della Cpa al centro della città – speravo di arrivare a fine giugno avendo terminato tutti i miei progetti. Però ciò è vero per più del 90%, e sono soddisfatta. So di avere dato il massimo e parto dall?Iraq con esperienze che mi hanno molto arricchita. Vita: Destinazione? Contini: Ho voglia di verde e di tranquillità. Montagna, dunque, e poi mare. Di nuove sfide lavorative, se ne parlerà a settembre.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA