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Elezioni: Telefono Azzurro giovani lontano da politica

Elezioni Europee: i candidati si impegnano sulle politiche per l’infanzia. Ma giovani e giovanissimi si riconoscono nelle organizzazioni dei partiti? I dati di una ricerca

di Redazione

I rappresentanti di 20 liste candidate alle imminenti Elezioni Europee hanno presentato a Telefono Azzurro i loro programmi per tutelare, in Italia come in Europa, i diritti dell?infanzia e dell?adolescenza. (disponibili sul sito azzurro.it) Ma che ne è del diritto alla partecipazione degli euro-cittadini più giovani? I nostri partiti non sembrano fino ad ora essere riusciti a coinvolgere i giovani e i giovanissimi italiani, che mostrano una disaffezione generalizzata verso le forme organizzate di partecipazione politica, anche se si informano da TV e giornali e discutono dei fatti politici con gli amici. Un interesse che emerge prevalentemente nelle regioni del Nord-Ovest ? anche se nel Sud e nelle Isole si manifesta una partecipazioni alle organizzazioni politiche leggermente più alta della media ?, tra i maschi più che tra le femmine, e aumenta al crescere dell?età. E? quanto emerge dal 4° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell?Infanzia e dell?Adolescenza di Telefono Azzurro in collaborazione con Eurispes, sulla base di un campione intervistato di 5.710 giovani tra i 12 e i 19 anni. I giovani e giovanissimi italiani mostrano dunque disaffezione generalizzata verso le forme organizzate di partecipazione politica: l?86,7% degli adolescenti non ha mai versato un contributo per un partito, l?86,1% non ha mai svolto attività gratuita per un?organizzazione partitica. Ad essere in crisi, però, è la fiducia nelle strutture organizzate e non l?interesse verso la politica. La maggioranza degli intervistati si informa e discute sui fatti politici ?spesso? o ?qualche volta?: il 61,3% parla di politica con gli amici, il 59,5% ascolta un dibattito politico in Tv, il 55,6% si informa di politica sui giornali; ?qualche volta? partecipa ad un comizio il 30,2% degli intervistati, ?spesso? il 6%. Si rileva comunque la presenza di una dimensione politica, almeno sul privato: la necessità di prendere posizioni, confrontarsi e comunicare ad altri le proprie opinioni. Alcuni, in particolare, cercano forme alternative di partecipazione, di azione collettiva per rivendicare diritti o denunciare bisogni, slegate da logiche di appartenenza definite una volta per tutte: il 38,1% degli adolescenti prende parte alle manifestazioni, il 10,8% di essi lo fa spesso. I due terzi (il 56,5%) degli intervistati che discutono spesso di politica partecipa ai cortei, e di questi il 24,6% frequentemente, contro il 28,7% di chi non discute mai di politica con i coetanei. Tra questi, appena il 5,6% partecipa spesso ad una manifestazione. Il 40% del campione, infine, non s?informa mai di politica sui giornali; il 37,5% non ha mai ascoltato un dibattito politico in Tv; più di un ragazzo su tre afferma di non parlare mai di politica con i propri amici. Un interesse più maschile La disaffezione partitica é particolarmente profonda tra le intervistate: l?88,9% di esse, contro l?83,9% dei ragazzi, non ha mai svolto attività gratuita per un partito, mentre per altre forme di impegno politico, come la partecipazione ad un corteo, non si registrano differenze significative. Le percentuali di ragazzi e ragazze che ascoltano un dibattito politico in Tv o s?informano di politica sui giornali sono pressoché identiche (con scarti dello 0,2 e 0,3%), ma diverso è il grado d?interesse rilevato: il 18,5% degli intervistati di sesso maschile ascoltano ?spesso? un dibattito politico in Tv, contro l?11,8% delle coetanee; più di un ragazzo su cinque (il 20,4%) legge ?spesso? di politica sui giornali, ma solo il 14,4% delle ragazze. I ragazzi parlano anche più frequentemente di politica con gli amici: ?spesso? il 25,6% (contro il 18% delle ragazze); ?qualche volta? il 35,6% (contro il 43,5% delle coetanee). Provenienza geografica Sono soprattutto i giovani residenti nel Nord-Ovest a parlare di politica con gli amici (71,4%), seguiti dai coetanei del Nord-Est (69,7%), del Centro (66,5%) e delle Isole (52,8%). Al Sud la percentuale non raggiunge il 50%. La percentuale di intervistati che afferma di parlare ?spesso? di politica con i coetanei passa dal 29,2% a Nord-Ovest al 15,3% nel Sud. Gli adolescenti del Nord-Ovest partecipano maggiormente ai cortei: il 15,7% spesso, il 31,3% qualche volta; nel complesso, il 47% trova dunque nella manifestazione uno strumento alternativo all?affiliazione partitica per portare avanti istanze di tipo politico, contro il 39,3% al Centro, il 37,1% tra Sud e Isole e il 34,5% al Nord-Est. A Nord-Est si registra anche la percentuale più bassa di manifestanti assidui (il 9,8%). L?impegno politico di tipo partitico trova però una percentuale leggermente più elevata di militanti (per lo più occasionali) al Sud (10,9%) e nelle Isole (9,4%). Un interesse che aumenta con l?età L?atteggiamento degli intervistati verso la politica cambia al crescere dell?età degli intervistati. Il confronto con i coetanei rispetto ai temi politici, meno diffuso tra i 12-enni (il 42% afferma di parlare ?spesso? o ?qualche volta? di politica con gli amici), acquista un?importanza significativa tra i ragazzi più grandi. Tra i 18-enni e i 19-enni il dato tocca rispettivamente il 79,8% e il 77,5%. Parla spesso di politica con i coetanei è l?11,8% tra i 12-enni e il 22,8% tra i 15-enni, mentre supera il 30% tra i ragazzi di età uguale o superiore ai 17 anni. La partecipazione ai cortei registra scarso appeal tra i giovanissimi mentre raccoglie un favore maggioritario tra i ragazzi più grandi. Tra i 12-enni e i 13-enni, meno di un intervistato su quattro prende parte ?spesso? o ?qualche volta? alle manifestazioni; tra i 18-enni e i 19-enni la partecipazione raggiunge una percentuale più che doppia: rispettivamente il 55,1% e il 54,3%. Prende spesso parte alle manifestazioni meno del 7% dei giovanissimi (di età compresa tra i 12 e i 14 anni), contro il 14,7% dei 16-enni e 17-enni, il 15,8% dei 18-enni e il 18,8% dei 19-enni.

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