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Strumenti per affrontare la crisi della famiglia

A Cuneo il convegno “La crisi della famiglia: aspetti giuridico patrimoniali e psicologici".

di Chiara Vaccari

CUNEO ? Quali strumenti per affrontare la crisi della famiglia? Se ne è parlato venerdì 21 maggio presso il centro incontri della Provincia a Cuneo. Il convegno ?La crisi della famiglia: aspetti giuridico patrimoniali e psicologici?, è stato organizzato dall?osservatorio nazionale sul diritto di famiglia, sezione territoriale di Cuneo, sotto l?egida del consiglio dell?ordine degli avvocati di Cuneo. L?incontro ha raccolto consensi, in una sala gremita di interessati, anche non appartenenti al mondo del diritto. «La sezione di Cuneo è composta da 22 avvocati ? spiega l?avvocato Paola Arcidiacono, rappresentante della sezione – che dal gennaio 2003 hanno iniziato a riunirsi intorno a un tavolo per approfondire gli aspetti più intimi della persona, per approntare una tutela migliore delle posizioni più deboli, uniti dalla passione per questo ramo del diritto. Nelle cause di famiglia il ragionamento deve essere a medio – lungo termine ed è importante non fermarsi agli aspetti giuridici, per cui l?associazione intende aprirsi ai non giuristi».
Attualmente uno degli strumenti a disposizione per la gestione della crisi è la mediazione familiare «E? un mezzo di autotutela e governo del conflitto rimesso alle parti – commenta l?avvocato Ivana Terraciano Scognamiglio,della sezione di Napoli ? una statuizione del consiglio d?Europa del 1998 caldeggia la diffusione della mediazione. Il nostro legislatore sta cercando di codificarlo, ma non sono ancora chiari gli ambiti di questo strumento: occorre differenziare i ruoli. La mediazione non può essere sostitutiva della giurisdizione, è sempre necessario un giudice terzo, sui problemi civilistici occorre l?assistenza del legale, mentre alla mediazione competono i problemi genitoriali». «La consulenza tecnica, invece, dà una lettura psicologica in atto, su richiesta delle parti o del giudice ? specifica Annalisa Ardizzone, psicologa e perito del Tribunale. Disegna un profilo di personalità in prospettiva temporale, soprattutto in ordine all?affidamento del minore. Differisce sia dalla mediazione che dalla terapia anche se può servire ad indurre la consapevolezza dell?aiuto».«Il giudice tutelare, è un magistrato di prima linea nel disagio familiare ? spiega Alberto Tetamo, giudice tutelare presso il Tribunale di Cuneo. Il suo compito è quello di vigilare sull?osservanza delle condizioni stabilite dal tribunale per la potestà e l?amministrazione dei beni per il minore, in sede di separazione».«La presenza di figli, inoltre, attribuisce natura prevalente sul diritto di proprietà, per cui l?assegnazione della casa coniugale ? commenta l?avvocato Gianfranco Dosi, presidente dell?osservatorio nazionale sul diritto di famiglia ? spetta di preferenza al genitore cui vengono affidati i figli, o con il quale i figli maggiorenni convivono. Anche se in ogni caso il giudice dovrà valutare le condizioni economiche, le ragioni della decisione e favorire il coniuge più debole».
Nella gestione della crisi della famiglia, che è diventata ormai un corollario della crisi della nostra società, le azioni non possono che porsi in maniera integrata.

L?osservatorio nazionale sul diritto di famiglia ha sede a Roma. Studia l?evoluzione e le trasformazioni del diritto di famiglia in Italia e in Europa, dà impulso al confronto tra gli operatori del diritto, assumendo in iniziative per la tutela e lo sviluppo dei diritti delle persone e della famiglia. Si avvale di sezioni territoriali, di cui promuove la costituzione presso avvocati interessati, in relazione ad ogni sede di tribunale. La sezione territoriale opera come osservatorio locale sul diritto di famiglia, raccoglie e trasmette sentenze e provvedimenti dei giudici, orientamenti del tribunale e statistiche, favorisce il confronto a livello locale.

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