Famiglia

Sogno una Ue che condivide

Intervista a Lapo Pistelli (di Ettore Colombo e Carlotta Jesi).

di Ettore Colombo

E’ giusto chiedere che “la Costituzione europea affermi in modo esplicito i principi del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali e della pace come diritto fondamentale delle persone e dei popoli”? (proposta Forum e Tavola della pace)

(1)L?Europa deve essere un attore internazionale capace di esprimersi con voce unitaria. L?Europa è la società civile che chiede la pace e al tempo stesso una forza capace di risolvere crisi umanitarie. Mentre l?amministrazione Bush punta sull?hard power, sul ruolo muscolare di unica potenza mondiale, l?Europa può diventare un modello di democrazia e libertà in grado di attrarre in virtù del suo soft power. Ritiene importante e utile che un futuro esercito comune, che agisca all?interno di un quadro di legalità internazionale sotto il comando dell?Onu, venga integrato con ?corpi civili di pace? e dall?istituzione di un vero servizio civile volontariato europeo? (proposta Acli)

(2)La scelta di un esercito europeo risponde all?intuizione di De Gasperi, sostenitore della necessità di una comunità unica di difesa. Un esercito comune deve essere la scelta di un?Europa capace di ridiscutere chi esercita il monopolio dell?uso legittimo della forza, che non si sottrae alle proprie responsabilità nella difesa dei diritti umani e nelle missioni di peacekeeping, ma che sceglie autonomamente e criticamente come, dove e quando le armi servono per evitare tragedie. Ma le missioni in cui è impegnata l?Europa non possono prescindere dall?impiego integrato di sicurezza e solidarietà: in tal senso un ?corpo civile di pace? deve esistere. Se non ora, quando? E’ giusto che “l?Europa investa su politiche d?integrazione per un più esteso diritto degli stranieri regolari a procedure semplici di ricongiungimento familiare e forme di partecipazione politica, come il diritto di voto a elezioni amministrative ed europee”? (proposta Forum)

(3)L?accoglienza verso chi entra nei Paesi europei è un dovere. Il diritto all?integrazione nel rispetto delle regole deve essere una delle caratteristiche principali del modello europeo di democrazia. L?Europa deve battere con coraggio la strada dell?integrazione attraverso il ricongiungimento familiare, lo strumento del voto e in un quadro che garantisca un?identità condivisa che sappia ricomprendere le differenze e tutelare i diritti (sia civili che politici e sociali). In quale modo si può “assegnare priorità elevata alla cooperazione allo sviluppo con i Paesi del Sud del mondo e indirizzarla alla lotta contro la povertà, alla difesa dei diritti umani e alla promozione della democrazia”? (Associazione delle ong italiane)

(4)La cooperazione allo sviluppo rientra nelle responsabilità dell?Europa. Scelte sbagliate come quella dell?intervento in Iraq si basano sul fatto che democrazia e benessere non possono essere imposte. L?Europa deve aiutare la nascita di una società civile nel Sud del mondo, promuovere lo sviluppo investendo senza speculare sulla manodopera locale, tutelare i diritti dei lavoratori e la loro eguale dignità (qui si misura il Wto!). E avere il coraggio di riconsiderare alcune politiche di protezione doganale. Mi pongo però un?altra domanda: aumentare i soldi per fare cosa? Credo che l?Ue debba investire ma non cadere nella gabbia di una burocrazia dell?aiuto umanitario. La scelta è la sussidiarietà: aiutare chi sa aiutare.

Ettore Colombo Carlotta Jesi


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