G7 Inclusione e disabilità

Inclusione lavorativa delle persone con disabilità e sviluppo economico: la cooperazione sociale fa la differenza

Parte il G7 in Umbria e il presidente di Federsolidarietà/Confcooperative, cui aderiscono 6.057 realtà, mostra alcuni dati importanti: un valore produttivo pari a 8,3 miliardi di euro, circa 228mila soci, 18.500 soggetti svantaggiati che hanno trovato lavoro (fra cui 10.500 persone con disabilità)

di Redazione

Una produzione il cui valore ormai ammonta a poco meno di 8,3 miliardi di euro. Il sistema di Confcooperative Federsolidarietà rappresenta e assiste 6.057 cooperative sociali aderenti, per complessivi 227.825 soci. Le cooperative di tipo A rappresentano il 63,1% dell’occupazione (pari a 158.403 addetti), mentre il restante è ripartito tra le cooperative di tipo B (con il 18,8% e 47.195 addetti) e le cooperative di tipo A e B con il 18,1% (45.437 addetti). Nel complesso, si contano tra gli occupati 18.500 soggetti svantaggiati, di cui 10.500 sono lavoratori disabili, oltre a 11.100 soggetti con altre gravi situazioni di disagio.

Stefano Granata, presidente di Federsolidarietà Confcooperative

«Le cooperative sociali hanno sviluppato una serie di servizi innovativi per le persone con disabilità e hanno creato le prime comunità per chi soffre di disabilità psichica, i primi centri diurni, e varie attività volte alla promozione del benessere degli utenti e delle famiglie», sottolinea Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, in vista del G7 dedicato a inclusione e disabilità, che si svolgerà in Umbria (ad Assisi e Solfagnano) da oggi al 16 ottobre.

«Sono migliaia gli inserimenti lavorativi di soggetti con disabilità anche complesse, che coniugano le loro capacità e potenzialità con la produzione di beni e servizi attraverso progetti personalizzati di inserimento lavorativo», prosegue Granata. «Si fa riferimento a innovazioni sociali che, progressivamente, hanno portato ad innovazioni istituzionali accolte dallo Stato con leggi specifiche che ne hanno riconosciuto l’importanza. Altro elemento molto importante è quello dello sviluppo economico e della coesione sociale, che contribuisce alla riduzione della disoccupazione e dell’esclusione sociale. Un modello, quello della cooperazione sociale di inserimento lavorativo, preso a esempio dalla Commissione europea nel piano d’azione dell’economia sociale per aumentare il benessere dei cittadini attraverso un’economia competitiva sostenibile e inclusiva».

Il G7 in terra umbra si articolerà, come detto, in un percorso di tre giornate. Questo pomeriggio l’accoglienza delle delegazioni ad Assisi sulla piazza inferiore di San Francesco, antistante l’omonima Basilica. Vi potranno partecipare cittadini e associazioni e saranno coinvolti volontari provenienti da varie realtà. Saranno presentati progetti inclusivi attraverso l’allestimento di stand gestiti da enti del Terzo settore.

Domani, martedì 15 ottobre, al Castello di Solfagnano avrà luogo la giornata preparatoria con la partecipazione, oltre che delle delegazioni ministeriali, dei rappresentanti del mondo associativo italiano e internazionale che prenderanno la parola sui temi centrali del G7, trattati in appositi panel. Durante la giornata, l’accoglienza, la ristorazione e altri servizi saranno assicurati anche con il coinvolgimento di numerose associazioni e cooperative sociali che si occupano di inclusione lavorativa. Infine, il 16 ottobre sarà dedicato alla riunione ministeriale, con la partecipazione dei Ministri del G7+Ue e dei Paesi dell’outreach (sono stati invitati i ministri di Tunisia, Kenya, Sud Africa, Vietnam e Cile). I temi oggetto dei lavori saranno: inclusione come tema prioritario di tutte le agende politiche; accessibilità universale; vita autonoma e indipendente; valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa; promozione delle nuove tecnologie; dimensione sportiva e ricreativa della vita; dignità della vita e dimensione dei servizi; prevenzione e gestione delle situazioni di emergenza e di post-emergenza, in particolare legate anche alle crisi climatiche.

Credit: Alcuni lavoratori della cooperativa sociale “Qualcosa di Diverso”

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