Cultura

Cei: la parrocchia casa per tutti

Pubblicata la nota pastorale della Conferenza episcopale italiana sulla parrocchia

di Carmen Morrone

Frutto di oltre due anni di lavoro (in particolare ha passato l’esame progressivo in 3 assemblee dell’episcopato), la nota pastorale della Cei sulla Parrocchia apre una nuova stagione per questa antica istituzione familiare per tanti italiani. ”Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” e’ infatti il titolo della nota che riassume l’animo e l’obiettivo di questo cambiamento. La parrocchia non va in soffitta perche’ le varie espressioni recenti nate in seno alla comunita’ cristiana non ne hanno uguali caratteristiche ed efficacia di rete e animazione. Ma si rinnova, passando da una funzione che stava quasi solo diventando di certificazione burocratica a un centro dinamico di evangelizzazione missionaria. Non in astratto, ma animatrice di evangelizzazione entro la storia quotidiana della gente inseita dentro un mondo in via di profonde trasformazioni. ”Il tema – si legge nell’introduzione – era stato individuato come prioritario negli orientamenti pastorali di questo decennio Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia ed e’ stato accolto con attenzione e partecipazione dai vescovi, dal clero, dalle comunita’ locali, dalle varie realta’ ecclesiali. Il dibattito sviluppatosi nella Conferenza Episcopale, come anche tra teologi e tra operatori pastorali, ha prodotto numerosi contributi, di notevole livello e aperti a coraggiose prospettive, con diversita’ di impostazioni e di proposte. Non era possibile dire tutto nei limiti di un documento. Si e’ dovuto scegliere e lo si e’ fatto cercando di raccogliere le indicazioni essenziali. Non si e’ voluto neanche fare una riflessione generale sulla parrocchia, ma solo mettere a fuoco cio’ che e’ necessario perche’ essa partecipi alla svolta missionaria della Chiesa in Italia di fronte alle sfide di quest’epoca di forti cambiamenti. Nel testo non si trova un’esposizione articolata dei fondamenti teologici e neanche una compiuta analisi del contesto culturale e pastorale. Vengono semplicemente offerti alcuni indirizzi pastorali tra loro coordinati, per creare comunione tra le nostre diocesi nell’impegno, da molte gia’ condiviso, del rinnovamento pastorale della parrocchia in senso missionario. La Nota e’ articolata in due parti. La prima parte, che ha carattere introduttivo, delinea il contesto delle indicazioni pastorali proposte in seguito. Esso e’ costituito anzitutto dalla scelta della Chiesa in Italia di far assumere a tutta la pastorale una connotazione missionaria per la comunicazione del Vangelo, rispondendo al cambiamento culturale in atto, di cui sono evidenziati alcuni fenomeni specificamente legati alla parrocchia. Questa viene presentata come forma storica privilegiata che da’ concretezza alla dimensione territoriale della Chiesa particolare. Anche le parrocchie sono quindi coinvolte nel rinnovamento missionario chiesto oggi alla diocesi. E’ un impegno che esige discernimento, valorizzando l’esistente e promuovendo con coraggio alcune scelte innovative. La seconda parte della Nota e’ dedicata a illustrare le valorizzazioni e le scelte ritenute piu’ significative, raccolte per ambiti. Ciascuno dei paragrafi si apre con alcune considerazioni di fondo di carattere pastorale, per poi passare a esporre indicazioni particolarmente significative per la missionarieta’ delle parrocchie. Si inizia con il primo annuncio del Vangelo, da riscoprire come azione essenziale della Chiesa in una societa’ sempre piu’ scristianizzata. Dall’accoglienza dell’annuncio nasce l’itinerario di iniziazione cristiana, qui considerato in rapporto sia ai fanciulli che agli adulti. Al vertice del cammino di iniziazione sta l’esperienza eucaristica della parrocchia nel giorno del Signore. Si passa quindi a considerare come le parrocchie devono cambiare per farsi carico della situazione degli adulti, con particolare attenzione agli affetti – e quindi soprattutto alla famiglia -, al lavoro e al riposo. Dal legame tra parrocchie e territorio scaturiscono indicazioni in ordine all’impegno caritativo, sociale e culturale. Viene poi presentata la ”pastorale integrata”: nella diocesi, tra le parrocchie – con riferimento anche alle unita’ pastorali -, con le altre realta’ ecclesiali. Infine, il testo si occupa dei protagonisti della missione nella parrocchia: i sacerdoti, il parroco anzitutto, i diaconi, i religiosi e le religiose, i laici. Il paragrafo finale raccoglie alcuni atteggiamenti di fondo da coltivare per fare della parrocchia una casa che sia immagine della ”dimora di Dio tra gli uomini”. Nel testo si e’ cercato di raccogliere per quanto possibile i suggerimenti emersi dal confronto tra i vescovi, per non perderne la ricchezza e la varieta’. Non tutto ovviamente potra’ essere fatto ovunque, ma si e’ ritenuto opportuno di dare a ogni diocesi la possibilita’ di trovare nella Nota riferimenti per le scelte che caratterizzano il proprio cammino. Alcuni orientamenti possono apparire evidenti, ma e’ sembrato utile ribadirli per esprimerne la condivisione. Altri, invece, possono apparire innovativi, e in questo caso si e’ cercato di essere prudenti nella formulazione perche’ non risultassero prescrittivi. Li sintetizziamo, nella forma di obiettivi, tenendo presente che vanno ripensati e concretizzati, nelle forme e nei tempi, a seconda delle situazioni diocesane: 1.Non si puo’ piu’ dare per scontato che tra noi e attorno a noi, in un crescente pluralismo culturale e religioso, sia conosciuto il Vangelo di Gesu’: le parrocchie devono essere dimore che sanno accogliere e ascoltare paure e speranze della gente, domande e attese, anche inespresse, e che sanno offrire una coraggiosa testimonianza e un annuncio credibile della verita’ che e’ Cristo. 2.L’iniziazione cristiana, che ha il suo insostituibile grembo nella parrocchia, deve ritrovare unita’ attorno all’Eucaristia; bisogna rinnovare l’iniziazione dei fanciulli coinvolgendo maggiormente le famiglie; per i giovani e gli adulti vanno proposti nuovi e praticabili itinerari per l’iniziazione o la ripresa della vita cristiana. 3.La domenica, giorno del Signore, della Chiesa e dell’uomo, sta alla sorgente, al cuore e al vertice della vita parrocchiale: il valore che la domenica ha per l’uomo e lo slancio missionario che da essa si genera prendono forma solo in una celebrazione dell’Eucaristia curata secondo verita’ e bellezza. 4.Una parrocchia missionaria e’ al servizio della fede delle persone, soprattutto degli adulti, da raggiungere nelle dimensioni degli affetti, del lavoro e del riposo; occorre in particolare riconoscere il ruolo germinale che per la societa’ e per la comunita’ cristiana hanno le famiglie, sostenendole nella preparazione al matrimonio, nell’attesa dei figli, nella responsabilita’ educativa, nei momenti di sofferenza. 5.Le parrocchie devono continuare ad assicurare la dimensione popolare della Chiesa, rinnovandone il legame con il territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali: c’e’ bisogno di parrocchie che siano case aperte a tutti, si prendano cura dei poveri, collaborino con altri soggetti sociali e con le istituzioni, promuovano cultura in questo tempo della comunicazione. 6.Le parrocchie non possono agire da sole: ci vuole una ”pastorale integrata” in cui, nell’unita’ della diocesi, abbandonando ogni pretesa di autosufficienza, le parrocchie si collegano tra loro, con forme diverse a seconda delle situazioni – dalle unita’ pastorali alle vicarie o zone -, valorizzando la vita consacrata e i nuovi movimenti. 7.Una parrocchia missionaria ha bisogno di ”nuovi” protagonisti: una comunita’ che si sente tutta responsabile del Vangelo, preti piu’ pronti alla collaborazione nell’unico presbiterio e piu’ attenti a promuovere carismi e ministeri, sostenendo la formazione dei laici, con le loro associazioni, anche per la pastorale d’ambiente, e creando spazi di reale partecipazione”. Al termine di un cosi’ partecipato cammino, – conclude l’introduzione -quanto come vescovi abbiamo condiviso ora diventi orientamento per tutte le comunita’ parrocchiali, un processo di rinnovamento missionario che coinvolga tutti, che veda il convinto convergere di ministri e di fedeli, di tutte le realta’ ecclesiali”


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