Welfare

Coop sociali: quanto pesa il nuovo contratto

Sì al rinnovo da centrali e sindacati, ma fino all’ultimo si è rischiata la rottura. decisi aumenti salariali superiori al 10%, rimandato invece il nodo delle professionalità.

di Francesco Agresti

Tirano un sospiro di sollievo i 150mila lavoratori delle cooperative sociali. A 29 mesi dalla scadenza del precedente accordo, le centrali cooperative e le organizzazioni sindacali il 26 maggio hanno sottoscritto l?ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale. L?intesa, che sarà sottoposta all?esame dei lavoratori, permetterà di adeguare le retribuzioni ferme al contratto collettivo scaduto alla fine del 2001. L?approccio culturale dei sindacati ha inizialmente reso difficile ogni ipotesi di accordo. Nonostante questo fosse il terzo rinnovo, e nonostante i lavoratori delle coop siano dipendenti di società private, al tavolo delle trattative hanno ancora una volta preso posto, con l?unica eccezione della Cisl, solo i sindacalisti della funzione pubblica. La piattaforma è stata presentata solo 12 mesi dopo la scadenza del precedente contratto, e conteneva la richiesta di portare da 10 a 36 i livelli retributivi equiparando di fatto i lavoratori delle coop sociali a quelli del pubblico impiego. Un assurdo in termini e un?eutanasia economica per le coop. “L?intesa raggiunta”, commenta Vilma Mazzocco, presidente di Federsolidarietà, “rappresenta un equilibrato punto di arrivo di una trattativa lunga, complessa e a tratti faticosa”. “Il rinnovo”, prosegue, “è stato reso possibile anche dal senso di responsabilità del movimento cooperativo. L?accordo contiene aumenti retributivi superiori alla media registrata nei rinnovi siglati in questi mesi, a dimostrazione della particolare sensibilità delle nostre cooperative. Ma ciò avviene in un momento in cui le spese sociali subiscono un ridimensionamento: l?onere che le cooperative sociali si sono assunte è veramente al limite del sopportabile”. L?accordo prevede, a regime, un aumento dei costi contrattuali dell?11,8% che sarà utilizzato per aumentare la retribuzione tabellare, che crescerà a regime di 120,87 euro per il quarto livello. L?incremento sarà distribuito in tre rate: il 40% dal 1° gennaio scorso; il 30% dal prossimo mese di ottobre e il terzo dall?ottobre 2005. Il nuovo Ccnl prevede inoltre il recupero degli arretrati per un importo forfetario pari a 375 euro, che saranno erogati in quote mensili a partire dalla sottoscrizione del contratto e fino al 31 ottobre 2005. L?intesa sulla parte normativa è stata raggiunta rimandando le questioni relative alle classificazioni professionali al prossimo rinnovo. Il nuovo contratto, infatti, prevede l?istituzione di una commissione di studio sul sistema di inquadramento e classificazione delle professionalità, e di un tavolo parallelo per superare, dal 2005, la pratica del salario convenzionale. Nel nuovo accordo, infine, sono state recepite le recenti modifiche normative sul part time e sull?orario di lavoro, incluso quello notturno. “Siamo soddisfatti dell?intesa”, sottolinea Costanza Fanelli, responsabile comparto cooperazione sociale di Legacoop. “Abbiamo puntato tutto sul recupero salariale dei lavoratori facendo un notevole sforzo economico”. “Ora”, conclude, “ci aspettiamo che questa disponibilità sia riconosciuta anche dai committenti delle coop sociali, in particolare dalla pubblica amministrazione. Lo sforzo che ci siamo impegnati a garantire diventerebbe difficilmente sostenibile se gli enti pubblici non dovessero tener conto del valore sociale della nostra attività e continuassero a selezionare le imprese adottando il solo criterio del massimo ribasso”.


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