Welfare

Telelavoro: una scelta a parità di diritti

Il 9 giugno 2004 sarà firmato un accordo da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil

di Carmen Morrone

Una scelta volontaria, da parte del datore di lavoro e del lavoratore, cui spettano uguali diritti contrattuali rispetto a chi la sua mansione la svolge in ufficio. Sono questi 2 capisaldi dell’accordo che il prossimo mercoledi’ 9 giugno, verra’ siglato da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, in materia di telelavoro. Secondo l’intesa infatti il telelavoro deve essere ”una scelta volontaria del datore di lavoro e del lavoratore”. Una decisione condivisa dalle parti dunque, che l’accordo intende pero’ tutelare con maggiore chiarezza da un punto di vista contrattuale. ”Per quanto attiene alle condizioni di lavoro – si legge infatti nell’accordo – il telelavoratore fruisce dei medesimi diritti, garantiti dalla legislazione e dal contratto collettivo applicato, previsti per un lavoratore comparabile che svolge attivita’ nei locali dell’impresa”. Secondo Confindustria e sindacati inoltre ”ogni questione in materia di strumenti di lavoro e responsabilita’ deve essere chiaramente definita prima dell’inizio del telelavoro in conformita’ a quanto previsto dalla legge e dai contratti collettivi”. Una ‘regola’ che deve valere anche per i costi. Uguali diritti ed informazioni spettano al telelavoratore anche in materia di salute e sicurezza, materie sulle quali il datore di lavoro e’ responsabile. Cosi’ come i carichi di lavoro (che il telelavoratore gestira’ autonomamente) dovranno essere ”equivalenti” a quelli di chi lavora in azienda

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