Volontariato

Servizio civile, che chance

Intervista a Mario Mauro (di Ettore Colombo e Carlotta Jesi).

di Ettore Colombo

E’ giusto chiedere che “la Costituzione europea affermi in modo esplicito i principi del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali e della pace come diritto fondamentale delle persone e dei popoli”?
(proposta Forum e Tavola della pace)

1)Ritengo giusto inserire tali principi nella futura Costituzione , facendo però attenzione a non collegarli con quel pacifismo ideologico, fine a stesso, che sacrifica in nome della pace i valori della libertà e della giustizia. La questione è che non si tratta solo di affermazioni da inserire nella Costituzione, perché la radice di ogni conflitto non è da ricercare lontano da noi, ma dentro di noi. E il passo decisivo è quello di educarsi a una pace e a una libertà che, interrogando prima di tutto noi stessi, partono dalla coscienza del nostro limite.

Ritiene importante e utile che un futuro esercito comune, che agisca all?interno di un quadro di legalità internazionale sotto il comando dell?Onu, venga integrato con ?corpi civili di pace? e dall?istituzione di un vero servizio civile volontariato europeo?
(proposta Acli)

(2)La sicurezza del sistema europeo in futuro non potrà che essere inserita in un progetto di sicurezza multidimensionale integrato anche da corpi civili di pace. La prevenzione e la gestione di conflitti internazionali richiede infatti una sempre più stretta cooperazione tra strutture (militari, civili, governative e non governative) complementari per le operazioni di peacekeeping. L?istituzione di un vero servizio civile volontario europeo potrebbe fornire una valida occasione per la crescita di una coscienza europea nelle nuove generazioni. Al Parlamento ci siamo già mossi mediante l?inserimento nel programma comunitario ?Gioventù? di una linea d?azione sul Servizio volontario europeo.

E’ giusto che “l?Europa investa su politiche d?integrazione per un più esteso diritto degli stranieri regolari a procedure semplici di ricongiungimento familiare e forme di partecipazione politica, come il diritto di voto a elezioni amministrative ed europee”?
(proposta Forum)

3)Ritengo che questa sia una delle questioni più delicate, una di quelle questioni che vanno, più di altre forse, governate. Credo che il diritto di voto, anche a livello locale e non soltanto a livello europeo, debba essere una conseguenza di questi diritti e non una precondizione. L?ansia di integrazione non deve farci dimenticare che il nostro primo dovere è quello di creare le condizioni di sostegno nei Paesi in via di sviluppo perché ogni persona trovi possibile continuare a vivere nel proprio Paese.

In quale modo si può “assegnare priorità elevata alla cooperazione allo sviluppo con i Paesi del Sud del mondo e indirizzarla alla lotta contro la povertà, alla difesa dei diritti umani e alla promozione della democrazia”?
(Associazione delle ong italiane)

(4)Rispondo attraverso la mia esperienza di vice presidente dell?Assemblea paritaria Ue-Africa/Caraibi/Pacifico. L?obiettivo prioritario rimane l?eliminazione della povertà, ma non più soltanto attraverso gli aiuti finanziari. Si tratta di aiutare i Paesi in via di sviluppo a integrarsi nell?economia mondiale, a perseguire obiettivi di crescita e di sviluppo sostenibile. Gli Stati ACP sono così incoraggiati a realizzare un?integrazione regionale e subregionale più sostenuta e capace di attirare gli investimenti privati.

Ettore Colombo
Carlotta Jesi

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.