Non profit

Europa guida al voto

Tutte le domande e le risposte per capire il valore del voto. Indicazioni di voto del movimenti e delle associazioni (di Ettore Colombo e Carlotta Jesi).

di Ettore Colombo

I più singolari (e un po? dispersivi) sono quelli dell?associazione Progetto Gaia, rete eco-animalista che raggruppa Amici della Terra, animalisti italiani di vario genere, la Lega nazionale per la difesa del cane e quella per l?abolizione della caccia. Hanno proposto un documento, Voto anch?io!, che chiede ai candidati di tutti i partiti impegni precisi per i diritti degli animali. Magari le motivazioni a qualcuno fanno sorridere, ma le adesioni sono arrivate a pioggia e trasversali, come richiesto: tra i nomi da votare (slogan “Animali come noi!”) Luisa Morgantini e Alfio Nicotra nel Prc, Gianfranco Mascia nella lista Di Pietro-Occhetto, Stefano Apuzzo, Monica Frassoni e Maurizio Baruffi nei Verdi (candidato che peraltro già conta sugli Amici della bicicletta e quegli degli? alberi).
Quelli che hanno messo più a soqquadro il mondo della politica che conta, invece, sono state le Acli con i temibili dischi rossi e verdi pubblicati sul loro sito. Tema: l?incompatibilità tra mandato di parlamentare europeo e quella di deputato nazionale, sindaco o ministro, con strettamente collegata richiesta di optare (prima del voto) per una o l?altra carica. Risultato: disco rosso (che vuol dire non votateli) per i ministri Alemanno, Matteoli (An), Buttiglione e Giovanardi (Udc), Bossi e Calderoli (Lega), per Fini come per Berlusconi, ma anche per leader di forze del centrosinistra come Occhetto (Idv), Mastella (Ap-Udeur)e Diliberto (Pdci). Premiati invece candidati come Bersani e Letta, D?Alema e Del Turco (Uniti nell?Ulivo) ma disco verde anche per Bertinotti (segretario Prc) e Cossutta (presidente Pdci), nomi ben lontani dalla tradizione aclista.
Delusione cocente, invece, per politici antichi amici delle Acli come Bruno Tabacci (Udc). O per Adolfo Urso (viceministro An) e Lorenzo Acquarone (Udeur), bollati con il disco rosso per non aver sciolto in modo netto la riserva prima del voto. Senz?appello anche la bocciatura per Pecoraro Scanio (Verdi), Giorgio La Malfa (Pri) e Marco Follini (Udc), segretari dei tre partiti citati. Triplo semaforo verde invece per un candidato non incompatibile e molto amato dalle Acli, il responsabile Enti locali della Margherita e sindaco di Biella, Giancarlo Susta.
Una mannaia calata in modo rigoroso e senza mediazioni, quella delle Acli, che ha fatto discutere, specialmente all?interno del centrosinistra, dove già i Ds s?erano irritati per il ?caloroso invito? a non candidarsi rivolto da Acli, Focsiv e Forum del Terzo settore ai segretari di partito. Appello che era stato vissuto come una manovra filo-rutelliana in funzione anti-fassiniana, dalle anime più sociali della Quercia. Ma anche l?anima dialogante e solidale del centrodestra s?aspettava mano tesa, non faccine in giù.
Di tutt?altro segno, ma della stessa durezza e nettezza, la presa di posizione della rete Lilliput. In una lettera aperta ai candidati chiede di fare “un passo indietro rispetto alle cariche da loro ricoperte” all?interno del movimento. Come dire: se rappresentate forze politiche, non parlate a nome del movimento. Un siluro non da poco, considerando che di esponenti in vista dei Social forum o comunque di area no e new global, movimenti e girotondi, ce n?è parecchi in lista. Dal più noto, Vittorio Agnoletto, candidato indipendente in Rifondazione comunista, a Gino Bersella, ex missionario comboniano ed ex direttore di Nigrizia, coordinatore della campagna Sdebitarsi, nelle liste del Pdci, fino al giornalista Giulietto Chiesa che corre per Di Pietro-Occhetto. Lilliput, dunque, fa la scelta opposta a quella della Acli: non risucchiateci nella politica attuale e rispettate il ?non mandato? che vi abbiamo dato.
“Deve essere il movimento in quanto tale a decidere in che forme interloquire con la politica”, spiega Riccardo Troisi, “e non dei suoi singoli esponenti che se ne fanno cooptare”. Certo è che proprio figure come quella di Vittorio Agnoletto godono di un largo credito, all?interno del movimento, mentre persino una parte dell?area dei Disobbedienti ha individuato in Nunzio D?Erme, espressione dei centri sociali della capitale, il proprio candidato di riferimento (lista del Prc). Ma anche un?organizzazione come Legambiente esprime simpatia per due candidature forti e di area: Monica Frassoni (europarlamentare verde uscente) e Agnoletto. “Figure a metà tra politica e movimento con cui la consuetudine al lavoro comune è antica e consolidata”, spiega Maurizio Gubbiotti di Legambiente. Che mette l?accento sui temi, dalla lotta al dumping in politica agricola al ?no? al nucleare in politica energetica.
Attac Italia chiede ai candidati di aderire all?idea di una Tobin tax europea; un cartello ampio di associazioni (da Finanza attiva alle associazioni di consumatori) d?impegnarsi per la responsabilità sociale d?impresa; l?Arci precisi impegni in tema di Costituzione europea, immigrazione e pace; il Summit della Solidarietà l?impegno su “requisiti minimi per riconoscere le ong, nuove regole sull?agevolazione fiscale, promozione di una politica del lavoro”; il Cipsi invita a “boicottare chi non rispetta la vita e i diritti delle persone”.
All?appello del Forum e dell?Associazione delle ong hanno invece aderito insospettabili – dall?attrice Clarissa Burt (An) al giornalista Mino D?Amato (Udc) – e candidati che conoscono bene il non profit, dal capogruppo Udc Volontè a Oriano Giovanelli, sindaco di Pesaro e presidente Lega autonomie locali (Uniti nell?Ulivo), mentre l?elenco finale di adesioni al documento delle ong viene reso noto solo l?8 giugno. Si preannunciano però firme eccellenti. In testa quella di Massimo D?Alema. Chissà se piacerà più lui o Agnoletto. Certo piace poco il governo, Udc esclusa.

Ettore Colombo
Carlotta Jesi

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.