Giornata mondiale
Salute mentale, Caffo (Telefono Azzurro): minori sempre più a rischio
Il presidente Ernesto Caffo lancia un appello al Parlamento: «A livello globale 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato e l’ansia è uno di quelli più frequenti». La salute mentale dei minori «non può più essere considerata una questione secondaria»
di Alessio Nisi
Un crescente e preoccupante aumento delle richieste di aiuto da parte di bambini e adolescenti su questioni legate alla salute mentale. Un’evidenza emersa anche nel lavoro di ascolto che la Fondazione Telefono Azzurro porta avanti.
I numeri e l’allarme
«A livello globale 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato e l’ansia è uno di quelli più frequenti» sottolinea Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.
«Bambini e adolescenti», aggiunge, «sono infatti sempre più esposti a situazioni di rischio (online e offline) e di disagio psicologico con un incremento significativo dei casi di ansia, depressione, isolamento sociale e comportamenti autolesionistici»
Situazione urgente
Per Caffo «è essenziale oggi che sia riconosciuta l’urgenza di questa situazione e si agisca in modo concreto attraverso un lavoro sinergico di istituzioni, associazioni, scuole e famiglie. Il nostro appello al Parlamento, proprio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, è che si possa fare un importante duplice investimento in termini economici, per potenziare i servizi di supporto psicologico rivolti ai minori, e in termini di formazione, per garantire che insegnanti, operatori sociali e sanitari siano adeguatamente preparati a riconoscere e affrontare i segnali di disagio nei più giovani».
La salute mentale, priorità della politica
La salute mentale dei minori, specifica, «non può più essere considerata una questione secondaria, ma deve diventare una priorità nell’agenda politica, soprattutto alla luce degli effetti a lungo termine che un mancato intervento tempestivo potrebbe avere sullo sviluppo delle nuove generazioni».
In apertura foto di jose pena per Unsplash
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