Giornata mondiale della salute mentale
Il 60% degli italiani è sotto stress, giovani in difficoltà
Ipsos e Fondazione Patrizio Paoletti hanno presentato dei dati sulla salute mentale e sulle problematiche dei giovani, in un incontro organizzato alla Camera dei Deputati. Il 28% degli italiani dichiara di soffrire di disturbi nella sfera della salute mentale. Il 30% degli studenti sente il peso della pressione scolastica e sociale
Sei italiani su 10 si sono sentiti sotto pressione nell’ultimo anno, ad un italiano su tre questo è successo più volte negli ultimi 12 mesi. Sono alcuni dei numeri presentati nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale, durante l’incontro “L’importanza del benessere mentale, per una Salute Globale” promosso da Fondazione Patrizio Paoletti. I dati sono riportati nello studio Ipsos World Mental Health Day, guidato da Ipsos in 31 Paesi al mondo, inclusa l’Italia, che esamina la percezione della salute mentale e del modo in cui la sanità se ne occupa.
Ragazzi e donne in difficoltà
Nella stessa indagine emerge che in Italia, come nel mondo, la maggioranza delle persone considera come ugualmente importanti la salute fisica e quella mentale. Ma il 46% degli italiani percepiscono che le strutture sanitarie sul territorio non offrono lo stesso livello di trattamento per la salute fisica e mentale, si privilegia la prima. Giovani e donne sono i soggetti in maggiore difficoltà.
Nell’ultimo anno hanno sofferto di stress fino al punto di pensare di non farcela, di non sentirsi in grado di affrontare e gestire le cose: il 47% delle donne della Generazione Z (contro il 30% degli uomini), il 40% delle Millennials (contro il 30% dei coetanei), il 32% delle appartenenti alla Generazione X (rispetto al 26% degli uomini) e il 21% delle baby boomers (contro il 15% dei coetanei).
Il 28% degli italiani soffre di disturbi mentali
Nella VI edizione del Mind Health Report (ricerca Ipsos condotta per Axa), emerge che «il 28% degli italiani dichiara di soffrire di disturbi nella sfera della salute mentale. Questo è un valore allarmante perché in crescita di sei punti percentuale rispetto all’anno scorso e perché, anche se inferiore alla media globale (32%), ha assunto una media rilevante: stiamo parlando di quasi un italiano su tre», dice Stefania Fregosi, responsabile Studi salute e sanità Ipsos Italia. «Un dato preoccupante emerge quando chiediamo la percezione del proprio stato di salute mentale. L’88% degli italiani che riporta di soffrire di ansia, stress e depressione valuta positivamente il proprio stato di benessere: buono (53%) o medio (35%), evidenziando un’auto percezione errata».
Adolescenti sotto pressione
Durante l’incontro, sostenuto dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, sono stati presentati anche i risultati di un’indagine sui problemi degli adolescenti condotta dalla Fondazione Patrizio Paoletti con l’Università degli Studi di Padova. La ricerca ha coinvolto un campione di quasi 1.000 ragazzi partecipanti al progetto “Prefigurare il Futuro”, mirato al benessere mentale degli studenti dagli 11 ai 19 anni in 12 regioni italiane. Tra le principali problematiche indicate dai ragazzi, al primo posto c’è il peso della pressione scolastica e sociale (30%), al secondo le dipendenze, ad esempio la tecnologia (28%). Il 23% dei giovani indica l’ansia, la depressione e la bassa autostima; il bullismo e il cyberbullismo toccano il 19%.
«Il progetto “Prefigurare il futuro” ci ha mostrato quanto, ora più che mai, sia importante fornire ai ragazzi gli strumenti per comprendere il proprio mondo interiore e le emozioni, per aiutarli a sviluppare consapevolezza ed equilibrio», afferma il presidente della Fondazione Patrizio Paoletti, Gianni Bernardi. «Un’educazione che valorizza non solo le competenze cognitive, ma anche le abilità emotive e sociali, prepara i giovani ad affrontare le sfide del mondo con empatia, collaborazione e resilienza».
La salute: un equilibrio complesso
«La salute è un equilibrio complesso tra il mondo interiore e le relazioni esterne, una salute globale che coinvolge il “sistema persona” e si estende a famiglia, scuola, comunità e pianeta. Il benessere mentale e fisico è strettamente connesso alle sfide sociali, economiche e ambientali. Riconoscere questa interdipendenza è essenziale per costruire una società più sana e inclusiva», afferma Patrizio Paoletti, fondatore dell’ente promotore dell’incontro. «È insostenibile continuare a pensare alla salute, come giustamente sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità, come mera assenza della malattia. Dobbiamo iniziare a ristrutturare la nostra visione, a pensare che la salute è quella condizione dell’essere umano in cui la persona diventa capace di interagire e godere appieno questo mistero straordinario che è la vita».
«La struttura sociale è molto povera perché la struttura interna non è più capace di interagire con le nuove generazioni, ormai da 40 anni. È questo tempo lungo di assenza comunicativa ed educativa a creare una società e, quindi, un’umanità incapace di tirare fuori il meglio di sé perché nessuno ha aiutato i ragazzi a guardarsi dentro, a vedersi». E, altro problema fondamentale, «a non ascoltare le proprie istanze più individuali: i giovani non sanno chi sono, cosa vogliono, cosa è importante per loro», prosegue Paoletti. «Tutto si affida al caso, mentre bisognerebbe farsi delle domande introspettive: un’idea di quello che si vuole fare nella vita è importante a livello educativo e, soprattutto, di salute mentale».
Foto di apertura di JESHOOTS.COM su Unsplash. Foto ufficio stampa Fondazione Patrizio Paoletti
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