Welfare
Un futuro per il lavoro nel non profit
E'il tema della ricerca presentata da Summit della Solidarietà e Sodalitas
Summit della Solidarietà e Sodalitas hanno presentato a Milano i risultati di una recente indagine condotta da IRS, istituto per la ricerca sociale, sugli effetti della legge Biagi sulle organizzazioni del Terzo settore. Dalla lettura di dati emerge che l’impatto della riforma ha comportato una riduzione dell’occupazione complessiva ed una sostituzione di lavoro retribuito con lavoro gratuito (volontari,religiosi,obiettori di coscienza, servizio civile volontario, personale distaccato).
Ma analizziamo i diversi elementi per cercare di aver un quadro più completo, ricordando che non esistono per il non profit contratti di lavoro specifici, nè agevolazioni particolari e nemmeno la legge Biagi riconosce alcuna specificità al Terzo settore come datore di lavoro.
Nel non profit(dati Istat 2004)le co.co.co sono oltre 100mila il 17% del totale degli occupati nel settore, che secondo la legge, devono essere riconvertite in altre forme contrattuali. L’indagine mostra come la trasformazione in contratti a progetto costituisca la scelta principale, ma non l’unica per l’adeguamento e ciò vale di per i contratti scaduti e che quelli di prossima scadenza. Dai dati illustrati emerge che delle co.co.co il 73% si è trasformata in collaborazioni a progetto, l’11% in assunzioni a tempo indeterminato, il 4,7% in aperture di partita Iva. Non sono stati invece rinnovati il 7,9% dei contratti.
Gli operatori sospendono il giudizio sulla legge Biagi in generale, ma esprimono un giudizio negativo(il 42% degli intervistati)per l’impatto che sta avendo sul non profit.
Di fronte a questo quadro Ilaria Borletti presidente del Summit della Solidarietà sostiene l’esigenze di un contratto ad hoc per il Terzo settore. Idea sulla quale Maria Teresa Scherillo di Sodalitas apre un tavolo di confronto. Edoardo Patriarca del Forum Terzo settore ha espresso preoccupazione rispetto al calo dei dipendenti e all’aumento dei volontari, poichè ha detto aver molti volontari rappresenta un valore aggiunto per il settore, ma non può diventare una panacea per abbassare i costi.I sidacalisti presenti, Claudio Treves della Cgil e Pierpaolo Baretta della Cisl hanno espresso la disponibilità delle organizzazioni per cercare soluzioni adeguate.
Alla fine del dibattito più voci hanno chiestodi intervistare anche i lavoratori per sentire da loro quali sono gli effetti sulle condizioni di lavoro e le loro motivazioni e le soddisfazioni del lavoratori prima e dopo la riforma.
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