Mondo
Iraq: ripristino pena di morte è un brutto inizio
Questo il commento di Nessuno Tocchi Caino, in seguito all'annuncio del nuovo ministro della Giustizia iracheno sul ripristino della pena di morte dopo il 30 giugno
di Paolo Manzo
Il ripristino della pena di morte ”non e’ il modo migliore per presentare al mondo il nuovo Iraq”. E’ il segretario di ‘Nessuno Tocchi Caino’, Sergio D’Elia, a commentare l’annuncio del nuovo ministro della Giustizia iracheno, Malek Dohan al Hassan, sul ripristino della pena di morte dopo il 30 giugno.
”L’abolizione della pena di morte o, nel frattempo, la moratoria delle esecuzioni, segnerebbe invece la piu’ evidente soluzione di continuita’ rispetto al regime di Saddam Hussein” afferma D’ Elia in una nota.
L’Iraq, insieme alla Cina e all’Iran, ”negli ultimi anni e’ sempre salito sull’orribile podio dei primi tre paesi-boia del mondo” ricorda. Quanto a Saddam, ”anche per lui vale il nostro ‘Nessuno tocchi Caino’. Il che vuol dire la intangibilita’ della sua persona, non certo la sua impunita”’.
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