Welfare

Iraq: ONU, torture prigionieri una “macchia” verso la libert

L'ONU esorta la coalizione a predisporre ispezioni regolari in tutte le strutture di detenzione e a nominare un mediatore che vigili sul rispetto dei diritti dell'uomo in Iraq

di Paolo Manzo

”Le sevizie inflitte ai prigionieri iracheni rappresentano una ‘macchia” sugli sforzi tesi a portare la liberta’ in Iraq, come hanno riconosciuto i piu’ alti ufficiali della coalizione”, E’ quanto si legge in un rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani, redatto dall’Alto Commissario dell’Onu, Bertrand Ramcharan, nel quale si esorta la coalizione a predisporre ispezioni regolari in tutte le strutture di detenzione e a nominare un mediatore internazionale che vigili sul rispetto dei diritti dell’uomo in Iraq. ”Le gravi violazioni dei diritti dell’uomo e del diritto umanitario che sono state commesse non devono ripetersi”, si legge ancora nel rapporto. Ramcharan ha infine chiesto che i soldati americani coinvolti nello scandalo delle torture nel carcere iracheno di Abu Ghraib siano incriminati per crimini di guerra. Si sono verificate ”gravi violazioni dei diritti umani” sotto il comando dell’Autorita’ provvisoria della coalizione, tra cui l’incarcerazione di molte persone, ”senza che nessuno sapesse il numero esatto, quali fossero le motivazioni e come venissero trattate”, ha aggiunto Ramcharan, citando testimonianze di iracheni raccolte dal suo team di Givevra, che parlano di ”arresti arbitrari e incarcerazioni come un fenomeno crescente” da quando le forze della coalizione hanno invaso l’Iraq nel marzo del 2003. Atti di questo tipo, ha proseguito l’Alto Commissario dell’Onu ad interim, dovrebbero essere ”considerati da un tribunale competente crimini di guerra”. A tal proposito, nel rapporto si ricorda come le truppe della coalizione in Iraq godano dell’immunita’ da qualunque altra giurisdizione che non sia quella del Paese di provenienza.


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