Sostenibilità

4 giugno. Ong: “noi non andremo in piazza”

Il presidente delle Ong Sergio Marelli spiega perché le 160 ong italiane non aderiscono al corteo anti-Bush

di Ettore Colombo

Roma giovedì 3 Giugno. L?associazione ONG Italiane (a cui fanno capo 160 organismi di cooperazione internazionale) non aderisce domani, venerdì 4 Giugno, ai cortei contro Bush perché non si riconosce nel linguaggio e nei comportamenti di alcuni degli organizzatori del corteo. ” Non partecipiamo alla manifestazione promossa in concomitanza con la visita del presidente americano ” ? afferma Sergio Marelli presidente dell?Associazione ONG Italiane ? perché non possiamo essere a fianco di chi con parole o nei fatti ricorre ad atteggiamenti violenti. Ciò non significa che non condanniamo fermamente la guerra come strumento per risolvere le situazioni internazionali. La costruzione della pace si raggiunge solo attraverso la cooperazione allo sviluppo e l?aiuto alle popolazioni dei Sud del mondo. Ecco il motivo per il quale chiediamo a Bush e a Berlusconi di accogliere il messaggio espresso dalle tante bandiere della pace che su nostra richiesta verranno esposte alle finestre delle case dei luoghi di lavoro, dei Comuni, delle Province e delle Regioni”. La ricorrenza del 60° anniversario della liberazione della città di Roma, che costituisce un simbolo per tutti i processi di pace, deve essere l?occasione per ribadire il senso della cooperazione tra i due paesi rappresentati domani dai rispettivi vertici politici per rendere possibile la pace e scongiurare il ricorso alla guerra ed alla violenza. “Questo è il senso, continua Marelli, di questa nostra ulteriore manifestazione di dissenso con le logiche fin qui adottate dai due leader. Le spropositate risorse da loro impiegate per disseminare morte devono essere urgentemente convertite per pianificare interventi di cooperazione allo sviluppo, prima fra tutti quelli promessi e non mantenuti nel G8 contro la fame nel mondo”.


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