Non profit

Le ong italiane accolgono Bush con un documento sul G8

"Chiamiamo i governi italiano e Usa ad assumersi tutte le responsabilità nella difesa di quanti saranno coinvolti nelle decisioni che verranno prese al G8", spiega Sergio Marelli

di Paolo Manzo

L?Associazione ONG Italiane (a cui fanno capo 160 organismi di cooperazione internazionale) non scenderà in piazza, venerdì 4 giugno, per manifestare contro l?arrivo di George W. Bush ma nell?occasione della visita del presidente americano a Roma rinnova il suo impegno per sensibilizzare i governi di tutto il mondo sul tema degli aiuti ai paesi in via di sviluppo che dovrà essere posto con urgenza sul tavolo del Summit mondiale 2004 che si terrà dall?8 al 10 giugno a Sea Island in Georgia. ?Non possiamo dimenticare? – ha dichiarato Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ONG Italiane ? ?che questo incontro sarà anche l?occasione per preparare il G8 ormai alle porte. Questo vertice ha ancora una responsabilità diretta sui destini dei poveri del sud del mondo e quindi chiamiamo il governo italiano e quello americano ad assumersi tutte le responsabilità nella difesa di quanti saranno coinvolti nelle decisioni che verranno prese quest?anno in Georgia?. Insieme con gli organismi internazionali di Cooperazione allo sviluppo (in tutto 1500 strutture comprese l?Italia), l?Associazione Ong italiane ha stilato un documento rivolto ai capi dei Governi che prenderanno parte al vertice mondiale (qui allegato) contenente i punti prioritari per la lotta alla povertà e la fame nel mondo. ?Non partecipiamo alla manifestazione di venerdì?, sottolinea Marelli, perché non possiamo essere a fianco a chi con parole e nei fatti ricorre ad atti di violenza. Ciò non significa che non siamo contro la guerra ma per noi la pace si fa solo attraverso la cooperazione internazionale e l?aiuto ai poveri. Ecco il motivo per il quale abbiamo scritto il documento indirizzandolo per l?occasione di venerdì a Bush e a Berlusconi. Noi comunque manifesteremo ma in altro modo. Diremo ancora una volta si all?impegno di pace e allo stop alla violenza attraverso veglie, incontri, dibattiti, fiaccolate. Per noi parleranno anche le tante bandiere della pace che su nostra richiesta, verranno esposte alle finestre delle case dei luoghi di lavoro, dei Comuni, delle Province e delle Regioni?.


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