Volontariato

Sviluppo: lo misura il Quars

Il rapporto di "Sbilanciamoci!" mette da parte il Pil e punta sull'indicatore Quars che misura la "qalità regionale dello sviluppo"

di Selena Delfino

Si chiama Quars, “Qualita’ regionale dello sviluppo” ed è un indicatore che misura ciò che il Pil non è in grado di rilevare: lo stato dell’ambiente, l’equita’ nella distribuzione delle risorse, lo sviluppo umano e la qualita’ sociale. L’indice è stato messo a punto dagli organizzatori della campagna ‘Sbilanciamoci!’, promossa da 35 organizzazioni della societa’ civile, che da alcuni anni analizza gli orientamenti di politica economica che emergono dalla Finanziaria e sviluppa proposte alternative sostenibili su come usare la spesa pubblica per la societa’, l’ambiente e la pace. Oggi a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, e’ stato presentato il II rapporto di ‘Sbilanciamoci!’ sulla qualita’ dello sviluppo locale nel nostro Paese dal titolo ‘Come si vive in Italia: qualita’ sociale, diritti umani, ambiente, politiche pubbliche regione per regione’. Nella classifica stilata dal rapporto il Trentino Alto Adige si trova al primo posto, anche se ha una cattiva performance in relazione allo sviluppo umano dovuta prevalentemente all’anomalia sul tasso di scolarita’ superiore, il piu’ basso del paese, giustificato soprattutto dal peculiare sistema di formazione professionale. Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Valle d’Aosta e Umbria, si confermano, come nel precedente rapporto di ‘Sbilanciamoci!’,regioni ad alta qualita’ sociale e media o medio-alta ricchezza. Il Veneto e’, ancora una volta, superato dalle Marche che pero’ retrocedono di una posizione rispetto al 2002: due regioni dal tessuto imprenditoriale importante in cui evidentemente la seconda, molto meno ricca della prima: undicesima contro sesta regione d’Italia per Pil pro-capite, riesce a coniugare meglio crescita economica e benessere sociale ed individuale. I valori del Pil pro-capite – osserva chi ha steso il rapporto – non indicano necessariamente una migliore qualita’ sociale. Certo, tra le ultime cinque regioni nella classifica del Quars, quattro sono tra le piu’ povere e questo conferma un divario Nord-Sud che colpisce i redditi cosi’ come la qualita’ sociale. Ma la Basilicata, sedicesima regione per Pil, e’ la dodicesima nel Quars mentre la Sicilia, diciassettesima per Pil pro capite, diviene ultima. L’aggravante per la Sicilia – si legge nel rapporto – e’ quella di essere una Regione a statuto speciale ed avere, quindi, una quantita’ di risorse pubbliche a disposizione ben maggiore che nelle altre regioni del Mezzogiorno. Altri dati che saltano agli occhi in negativo sono la posizione della Lombardia, seconda per Pil decima nel Quars, del Piemonte, quinto e ottavo rispettivamente, e del Lazio, dal settimo al tredicesimo posto. Sembra dunque – hanno osservato oggi Martino Mazzoni, che ha organizzato la campagna ‘Sbilanciamoci!’ e Giulio Marcon, presidente di Lunaria, una delle 35 organizzazioni che sostengono l’iniziativa – molto forte la difficolta’ di armonizzare lo sviluppo economico e industriale avanzato e la qualita’ del benessere individuale e collettivo. Un caso positivo sembra essere l’Emilia Romagna, oltre sempre al Trentino, regione ricca ma anche con un elevato livello di qualita’ sociale ed una discreta attenzione ambientale. La Toscana, cresciuta in termini di Pil pro-capite negli ultimi due anni, mantiene una buona posizione in termini di qualita’ della vita. Friuli Venezia Giulia e Umbria, infine, sono le due regioni che, passando dal Pil al Quars, guadagnano piu’ posizioni, ben sette. Delle 35 organizzazioni che partecipano alla campagna ‘Sbilanciamoci’ ci sono anche l’Arci, Antigone, i Beati costruttori di pace, Cittadinanzattiva, Legambiente, Mani Tese, la Rete Lilliput, Emergency, il Wwf, la Lila, Pax Christi, Mani Tese, l’Unione degli studenti, l’Unione degli universitari.


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