Famiglia

Da Bologna per i bambini del mondo

L'impegno di Upas, Rete italianants e Associazione Nats per l'assistenza ai più piccoli nel Sud e contro gli abusi del lavoro minorile

di Giuseppe Iannozzi

Upas – un ponte di amicizia e solidarietà onlus Indirizzo: via Gamberi, 3 San Lorenzo 40037 Sasso Marconi (Bo) Tel. 051.840304 (anche fax) Email: upas.sanlorenzo@libero.it Internet: www.upas-sanlorenzo.org/ Presidente: don Pietro Musolesi Scopo: sostegno a distanza dei bambini nei Paesi in via di sviluppo Rete ITALIANATs Telefono: 328.3830492 Fax: 1782209434 Email: italianats@tiscalinet.it Presidente: Fabio Cattaneo Soci: Azzurra, Asoc, Aspem, Chico Mendes, Ctm Altromercato, Equo Mercato, Ferrara Terzo Mondo, Garabombo, Il Ponte, Mlal, Mondo Equo e Roba dell’Altro mondo Associazione NATs Indirizzo: via F. Milani – 40135 Bologna Telefono: 051.6152184 Email: gap8482@iperbole.bologna.it Presidente: Manuel Finelli Come aiutare le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo e, in modo particolare, i bambini? Sono tante le persone che dopo aver visto alla televisione le immagini che trasportano nei nostri salotti la miseria in cui tante popolazioni vivono, si pongono questo interrogativo. Non tutti però hanno la possibilità o, semplicemente, la vocazione per recarsi sul posto. Ma ci sono tante possibilità per aiutare anche stando in Italia, basta prestare attenzione alle proposte che decine di associazioni fanno, ognuna con la sua peculiarità. C’è chi, per esempio, aiuta i bambini a studiare, chi realizza microprogetti, chi aiuta le donne e con loro le famiglie o chi semplicemente sostiene cooperative, missionari o associazioni sul posto. Upas Gli esordi dell’associazione Upas risalgono al gennaio ’93 quando una coppia di Sasso Marconi (in provincia di Bologna) si reca in Bosnia-Erzegovina per portare viveri, medicinali e generi di prima necessità alla popolazione stremata dalla guerra. Un anno dopo nasce il “Comitato bolognese di Solidarietà con la Bosnia-Erzegovina”. È così che inizia il progetto delle adozioni a distanza a sostegno dei bambini orfani o appartenenti a famiglie indigenti di Croazia e Bosnia-Erzegovina. Successivamente, l’iniziativa di adozioni a distanza viene estesa ad altri Paesi. Nel ’96 il Comitato diventa: “Upas-Un Ponte di Amicizia e di Solidarietà -Onlus”. L’associazione, di ispirazione cristiana, promuove adozioni a distanza di bambini o adolescenti del Sud del mondo per fornire loro aiuto economico, medico-sanitario, morale e sociale. Per ogni progetto viene scelto un responsabile locale che conosce la situazione socio-economica del Paese. A breve sarà approntato un progetto con i Comboniani per sostenere bambini e ragazzi in Sudan e a Lomin, al confine con l’Uganda. Upas è presente in Brasile, Bulgaria, Uganda, Ecuador e Libano. Tra i sostenitori illustri dell’associazione c’è il cantante Marco Masini, che nel suo album “Uscita di Sicurezza” dedica agli orfani di tutto il Terzo Mondo la canzone Figlio della polvere. E lancia in musica il suo messaggio: «Una classe di grembiuli vedo alla lavagna te/ che impari l’aritmetica la magia del tre/ l’arte di dividere quello che non c’è… / Firmo questo modulo mentre penso a te/ figlio della polvere affidato a me». Rete ItaliaNATs e NATs Milioni di minori in tutto il mondo sono impiegati nei lavori più disparati. Non si può ignorare che, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, per molti adolescenti lavorare non è una scelta, ma una necessità dettata dallo stato di indigenza delle famiglie. Tuttavia, in molti casi, le condizioni di lavoro degenerano nello sfruttamento, e nella conseguente perdita dei principali diritti. A difesa dell’infanzia ha incominciato a operare in Perù nel 1978 l’organizzazione internazionale NATs, Niños y Adolescentes Trabajadores, che mira, tramite iniziative legislative e progetti educativi, a favorire un’adeguata crescita psicofisica del minore lavoratore. Dallo scorso novembre il movimento internazionale ha un portavoce anche in Italia. È la rete ItaliaNATs che opera in campo culturale per promuovere il messaggio dei NATs e aiutarne i progetti tramite raccolte di fondi. «Mi sono avvicinato ai NATs nel periodo in cui lavoravo alla mia tesi» spiega Manuel Finelli, presidente dell’associazione. «Ero in Perù per scrivere sui bambini di strada. È stato in quel periodo che ho conosciuto alcuni membri dei NATs, da lì in poi la mia vita sia cambiata». I principi a tutela dei diritti dei bambini, affermati nelle dichiarazioni internazionali, sono spesso disattesi nella realtà. I multiformi aspetti del fenomeno richiedono interventi diversificati in grado di fornire soluzioni adeguate. ItaliaNATs si impegna a far conoscere la storia di questi “piccoli lavoratori” promovendo eventi di sensibilizzazione e cercando sinergie per raccogliere fondi destinati alla realizzazione di progetti.


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