Politica

Bush a Roma: Pezzotta, amici, ora basta errori

Intervista da Vita magazine. Il segretario della Cisl a briglie sciolte: “Il 4 giugno niente colpi di testa. La Tavola della pace? E’ sempre meno collegiale”

di Redazione

“Uscire dalla guerra non è facile, il problema è non entrarci”: come sempre, Savino Pezzotta non usa giri di parole, e risponde così all’invito di ragionare sulle ipotesi di uscita dal doloroso pantano Iraq. Vita: Cosa farà la Cisl il 4 giugno in occasione della visita di Bush? Savino Pezzotta: Non abbiamo deciso ancora, perché bisogna tener conto sia della guerra che c’è, quella in Iraq, sia al contenuto tradizionale del 4 giugno, che è la data della liberazione di Roma. Le iniziative dovranno quindi avere la capacità di stare dentro queste due dimensioni ed esprimerle entrambe. Da un lato la riconoscenza agli Stati Uniti per aver contribuito alla liberazione del Paese e della città di Roma dal fascismo e dal nazismo, dall’altra l’espressione della critica all’attuale amministrazione statunitense per la scelta di far guerra all’Iraq. Vita: S’immagina cosa possa dire il Papa a Bush? Pezzotta: E? difficile per me pensare da Papa. Ma credo che ribadirà a Bush le cose che ha detto a tutti in questi mesi, cioè la necessità di stabilire un ordine in Iraq che sia democratico e che perciò deve ritornare dentro l’alveo del multilateralismo e che perciò sia guidato in modo inequivocabile dall’Onu. Vita: L’Ulivo si è fatto ?scippare? l’Onu da Berlusconi? Pezzotta: Non bisognava certo demordere sull’Onu come è stato fatto, per un motivo semplice: perché se continuiamo a delegittimare le istituzioni internazionali, anche attraverso un dibattito o un voto, alla fine non resta che l’unilateralismo delle potenze e della forza. Perciò l’Onu doveva e deve rimanere il punto di riferimento di una visione internazionale meno ingiusta. Vita: Un ragionamento diverso da quello della Tavola della pace cui pur partecipate… Pezzotta: La Tavola della pace, essendo espressione di tanti organismi, prima di prendere posizione su temi tanto delicati doveva fare una consultazione, perché le dichiarazioni di Lotti coinvolgono tutto l’organismo. è una scorrettezza profonda quella fatta dal coordinatore. Così non si fa perché è irrispettoso dei percorsi di un organismo democratico. Per la Cisl quello che si è consumato è un problema, anche perché non è la prima volta che succede.


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