Mondo

Cossiga a Bush: “rinunci alla sua visita”

L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha scritto una lettera aperta al presidente Usa George W. Bush perche' rinunci al viaggio in Italia, il prossimo 4 giugno

di Paolo Manzo

L’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha scritto una lettera aperta al presidente Usa George W. Bush perche’ rinunci al viaggio in Italia, il prossimo 4 giugno. Vista ”la situazione che in questi ultimissimi giorni si e’ venuta creando”, l’ex capo dello Stato invita Bush ”in spirito di amicizia” a voler ”riconsiderare la sua decisione di accettare l’invito del governo italiano, e quindi a prendere la risoluzione di non venire nella nostra capitale”. Meglio esporsi ed esporre il governo a ”imbarazzo e critiche” perche’, a giudizio di Cossiga e’ ”meglio l’imbarazzo e l’esposizione a critiche, che non vedersi domani addossare, anche se ingiustamente, pesanti responsabilita’ per i gravi disordini che la sua visita certamente provochera’, con il rischio altissimo di incendi, devastazioni, distruzioni ed anche morti e feriti” ”E’ ormai certo -afferma Cossiga nella lettera, nata per essere pubblicata da ‘Il Giornale’- che queste dimostrazioni di piazza vi saranno. E saranno violente: esse sono state gia’ annunziate, convocate ed organizzate, anche da uomini gia’ mascherati”. Per il senatore a a vita, in tale occasione scenderanno in piazza ”in un unico schieramento antiamericano la ‘sinistra alternativa’, il ‘blackblock’, i ‘no global’, l’ ‘area antimperialista’, i pacifisti cattolici di ‘Lilliput’ e dei ‘fraticelli d’Assisi’, i neo-comunisti di ‘Rifondazione Comunista’ e del Partito dei comunisti italiani. Ma, quel che e’ piu’ grave, anche la maggior parte del centrosinistra ‘prodiano”’. Accusa, infatti, il presidente emerito della Repubblica: ”La ‘parola d’ordine’ a questo schieramento e’ stata gia’ data, dal prestigioso leader e grande esponente politico nazionale ed europeo Romano Prodi, con tutta l’autorita’ che gli proviene dal largo consenso che gli e’ ormai conferito dalle masse popolari, dalla simpatia che per lui cattolico anticapitalista, antiglobal, antiamericano ed antisionista, ha anche larga parte dell’episcopato cattolico italiano, ma soprattutto dall’altissimo ufficio che ricopre di Presidente della Commissione europea, sostenitore della linea Chirac-Schroeder: ‘Fuori gli italiani dall’Iraq, per la pace e contro gli americani torturatori del popolo iracheno!”’.


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