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Il segretario della Cisl a briglie sciolte. Savino Pezzotta: amici, ora basta errori

"Non bisognava demordere dall’Onu, come ha fatto l’Ulivo. E la tavola della pace deve essere più collegiale. Il 4 giugno niente colpi di testa".

di Riccardo Bonacina

“Uscire dalla guerra non è facile, il problema è non entrarci”: come sempre, Savino Pezzotta non usa giri di parole, e risponde così all?invito di ragionare sulle ipotesi di uscita dal doloroso pantano Iraq. Vita: Cosa farà la Cisl il 4 giugno in occasione della visita di Bush? Savino Pezzotta: Non abbiamo deciso ancora, perché bisogna tener conto sia della guerra che c?è, quella in Iraq, sia al contenuto tradizionale del 4 giugno, che è la data della liberazione di Roma. Le iniziative dovranno quindi avere la capacità di stare dentro queste due dimensioni ed esprimerle entrambe. Da un lato la riconoscenza agli Stati Uniti per aver contribuito alla liberazione del Paese e della città di Roma dal fascismo e dal nazismo, dall?altra l?espressione della critica all?attuale amministrazione statunitense per la scelta di far guerra all?Iraq. Vita: S?immagina cosa possa dire il Papa a Bush? Pezzotta: è difficile per me pensare da Papa. Ma credo che ribadirà a Bush le cose che ha detto a tutti in questi mesi, cioè la necessità di stabilire un ordine in Iraq che sia democratico e che perciò deve ritornare dentro l?alveo del multilateralismo e che perciò sia guidato in modo inequivocabile dall?Onu. Vita: Che giudizio dà del dibattito alla Camera e al Senato sulla vicenda Iraq? Pezzotta: Si è dibattuto guardando di più alle elezioni e ai problemi del nostro Paese piuttosto che intavolare una discussione seria sulla situazione in Iraq. Si è discusso più dei nostri problemi che di quelli degli iracheni. Vita: L?Ulivo si è fatto ?scippare? l?Onu da Berlusconi? Pezzotta: Non bisognava certo demordere sull?Onu come è stato fatto, per un motivo semplice: perché se continuiamo a delegittimare le istituzioni internazionali, anche attraverso un dibattito o un voto, alla fine non resta che l?unilateralismo delle potenze e della forza. Perciò l?Onu doveva e deve rimanere il punto di riferimento di una visione internazionale meno ingiusta. Vita: Un ragionamento diverso da quello della Tavola della pace cui pur partecipate… Pezzotta: Intanto la Tavola della pace non ha detto nulla se non una dichiarazione del portavoce Lotti, che considero scorretta. La Tavola della pace, essendo espressione di tanti organismi, prima di prendere posizione su temi tanto delicati doveva fare una consultazione, perché la dichiarazione di Lotti, al di là del merito di quanto detto, coinvolge tutto l?organismo. è una scorrettezza profonda quella fatta dal coordinatore. Così non si fa perché è irrispettoso dei percorsi di un organismo democratico. Per la Cisl quello che si è consumato è un problema, anche perché non è la prima volta che succede.


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