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Fasano (Banca Etica): «Ecco dove sbaglia Giorgetti»

Giovedì un'intervista del responsabile del Mef a Bloomberg, che annunciava una nuova supertassa sugli extraprofitti nella Legge di Bilancio, ha spaventato la Borsa di Milano e indispettito Giorgia Meloni. Abbiamo chiesto alla presidente del gruppo bancario e finanziario etico di commentare l'ipotesi di una Ires selettiva su banche, energetiche e difesa, per ricavare 10 miliardi. Ascolta il podcast

di Giampaolo Cerri

«Come non essere d’accordo sull’applicazione dell’articolo 53?». Anna Fasano commenta così l’annuncio del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, di voler tassare gli extraprofitti di banche, aziende della difesa ed energetiche nella imminente legge di Bilancio, appunto invocato l’articolo 53 della Costituzione, laddove recita che «tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva».

L’annuncio, dato giovedì in un’intervista al canale finanziario internazionale Bloomberg, aveva provocato un filotto di reazione preoccupate sui mercati e un disinvestimento lampo di molti risparmiatori e fondi in molti dei titoli interessati, con un calo del Ftse Mibtel del 1,5%. Piazza Affari aveva fatto peggio della omologa parigina che aveva perso, nella stessa giornata l’1,32 dopo che il premier Michel Barnier aveva annunciato una patrimoniale.

«Pianificazione assente»

L’accordo di Fasano con le tesi Giorgetti si ferma però alla legge fondamentale: «Una premessa quasi ovvia e scontata», dice a VITA, «proviamo però a capire quali sono i soggetti, le organizzazioni o forse i luoghi che in questo momento non contribuiscono e che potrebbero in qualche modo sanare quello che sembra essere un problema momentaneo ma che è un problema sistemico. È un po’ triste che ogni anno si debba chiedere lacrime e sangue a cittadini e cittadine, non sapendo il perché, oltre che a tappare buchi. Con una pianificazione, sapere che facciamo risanamento della sanità, miglioramento della scuola pubblica, i cittadini e le cittadine comprenderebbero come alcuni gli assetti della contribuzione fiscale possano essere effettuati. Non sapere il perché non aiuta, anche in termini di comunicazione oltre che di pianificazione che tutti auspichiamo sistemica. Perché», conclude, «il tema del debito non è un tema di oggi, neanche di due anni fa».

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Che cosa manca: un legge di Bilancio
per la crescita autentica

Il punto, per la presidente di Banca Etica, è anche «capire quali sono i luoghi di sviluppo e di crescita». Perché con un Pil che si attesta lo 0,6, con un’inflazione è contenuta, «forse bisogna sostenere i luoghi della crescita e dello sviluppo vero. Vogliamo sostenere la transizione energetica? Vogliamo sostenere il mercato del lavoro e anche dell’auto-lavoro dei giovani? Se questo non è ben chiaro, rischiamo di sforbiciare dei settori senza ben capire quale sarà poi l’effetto della sforbiciata, oltre a raccoglier il tesoretto di cui in questo momento abbiamo bisogno», dice Fasano.


«Giorgetti dimentica spesa militari,
sussidi ambientalmente dannosi e grandi opere»

La conversazione con la presidente di Banca Etica ha toccato quindi i temi della spesa militare da ridurre «un tema divisivo ma che non si può eludere», la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi – sad (sconti sulle tasse, che intervengono su beni o lavorazioni per ridurre il costo di utilizzo di fonti fossili, ndr) l’evasione e l’elusione fiscale, la riduzione «di alcune grandi opere di cui è dubbia l’utilità e sicuramente la fattibilità».

Fasano ha infine fatto riferimento anche al lavoro di Fondazione finanza etica di Banca Etica che si occupa di azionariato critico e che è una delle voci, col suo direttore Simone Siliani, sentite nel numero di VITA magazine di ottobre, appena uscito, dedicato al socialwashing e di cui parlaremo il 9 ottobre prossimo alle 12,00 al Salone della Csr e dell’innovazione sociale (Università Bocconi, via Roentgen 1, a Milano), con Matteo Pedrini, di Altis Università Cattolica.

Un podcast per ProdurreBene

ProdurrBene è la newsletter destinata agli abbonati e alle abbonate di VITA, sui temi della filantropia, della finanza a impatto, degli Esgs, della responsabilità di impresa e di tutte le ragioni che riguardano una economia più giusta. I podcast di ProdurreBene raccolgono alcuni spunti trattati.

Negli episodi precedenti, che trovate qui, le interviste a Filippo Addarii di PlusValue e Mario Calderini, Politecnico di Milano, sul Piano per la competitività di Mario Draghi: due punti di vista diversi e, in certa misura, anche opposti del documento dell’ex-presidente Bce e presidente del Consiglio italiano che, probabilmente, sarà riferimento alla politica economica della Commissione europea nei prossimi anni. E, nel terzo episodio, il punto sulle fondazioni di comunità con il segretario generale di Assifero, Carola Carazzone.

La foto di apertura è di Cecilia Fabiano/LaPresse.

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