Innovazione sociale

La tecnologia in aiuto dei deficit cognitivi

Presentati i due primi prototipi del percorso di trasferimento tecnologico Capstone per il Sociale di Politecnico di Milano e Fondazione Triulza. Si tratta di “La casa di Roby” della Cooperativa Sociale Eureka che è un’applicazione per promuovere l’autonomia abitativa e di “Invenzio” della Cooperativa Sociale Residenze del Sole: quest’ultimo è un totem digitale che si ispira alla natura per la stimolazione cognitiva e il benessere. Sono aperte le candidature per partecipare alla seconda edizione

di Redazione

“La Casa di Roby” e “Invenzio” sono i due primi prototipi tecnologici sviluppati nell’ambito del percorso transdisciplinare Capstone per il Sociale promosso dal Politecnico di Milano in collaborazione con Fondazione Triulza. Queste due prime “best practices” sono anche la prova concreta del forte impatto che genera la convergenza tra competenze sociali e tecnologiche – gestionali, per l’innovazione e la crescita delle organizzazioni del Terzo Settore.

L’obiettivo del progetto – spiega una nota – è stato coinvolgere ricercatori e studenti della laurea magistrale in Ingegneria Gestionale e in Ingegneria Biomedica nello sviluppo di prototipi tecnologici partendo dai bisogni o dalle idee ancora “nel cassetto” di cooperative e realtà del sociale.

Tecnologia e innovazione sociale

Politecnico di Milano e Fondazione Triulza hanno dato così il via ad un nuovo percorso di innovazione sociale e trasferimento tecnologico che dà l’opportunità alle organizzazioni aderenti di apprendere strumenti e metodi di lavoro per passare da un bisogno a un’idea progettuale, a un prototipo e al suo go-to-market; rafforzare relazioni con il Politecnico milanese, il suo network di aziende, istituzioni e finanziatori; immergersi nelle reti e nei progetti di Fondazione Triulza e di Mind; costruire contatti con neolaureati e giovani talenti con cui avviare future collaborazioni.

Un momento della presentazione

Durante la presentazione dei risultati della prima edizione, il 3 ottobre nella Social Innovation Academy di Mind – Milano Innovation District, i promotori hanno dato il via alla raccolta di candidature per la seconda edizione con l’organizzazione di incontri one-to-one con una ventina di cooperative e realtà sociali presenti (le informazioni sono online sul sito di fondazionetriulza.org).

Un nuovo modello

«Generare innovazione e impatto sociale reali implica mettere al servizio dei bisogni e del benessere delle persone i progressi tecnici e scientifici. Con Capstone per il Sociale del Politecnico di Milano siamo riusciti a mettere in campo un nuovo modello di trasferimento tecnologico verso le realtà del Terzo settore e dell’Economia civile che integra e potenzia ulteriormente le attività e i progetti che stiamo sviluppando in Mind con gli altri partner. L’obiettivo»,  afferma Chiara Pennasi, direttore di Fondazione Triulza, «è innovare e rafforzare le competenze tecniche, tecnologiche e gestionali delle nostre organizzazioni e attirare talenti per rispondere in modo nuovo ed efficace ai bisogni sociali delle persone e affrontare le sfide del futuro».

Alcuni partecipanti alla presentazione in Mind

«Nell’ambito di questa iniziativa, i nostri studenti hanno avuto l’opportunità di applicare le loro conoscenze tecniche e progettuali a casi concreti, lavorando a stretto contatto con due realtà del Terzo Settore presenti sul territorio . Attraverso questi progetti, gli studenti non solo hanno potuto mettere in pratica ciò che hanno appreso nei corsi di ingegneria, ma hanno avuto anche l’opportunità di confrontarsi con problematiche reali, di imparare a lavorare in team interdisciplinari e di contribuire concretamente a cause di grande valore sociale», spiegano Alfonso Gautieri ed Emanuele Lettieri, professori associati del Politecnico di Milano, coordinatori del percorso.

I prototipi aiutati dall’Ai generativa

Nello sviluppo dei prototipi – è stato sottolineato – sono stati fondamentali il coinvolgimento degli stessi beneficiari dei servizi innovativi proposti e l’efficacia comunicativa e relazionale dimostrata dagli studenti coinvolti.
“La casa di Roby”, della Cooperativa Sociale Eureka, è un’applicazione per promuovere l’autonomia abitativa di giovani persone con disabilità cognitive. I ragazzi ospiti della struttura hanno partecipato a incontri con i giovani ingegneri per dar vita ad una soluzione tecnologica personalizzata, anche con l’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa, in grado di aiutarli a svolgere i loro impegni quotidiani tenendo conto delle proprie capacità e abilità.

“Invenzio”, della Cooperativa Sociale Residenze del Sole, è un totem digitale interattivo per la stimolazione cognitiva e il benessere degli anziani affetti da lieve e media demenza che si ispira ed è integrato nella natura del giardino della residenza.
Grazie all’uso del riconoscimento facciale, dell’Intelligenza Artificiale e degli incontri con gli anziani, gli operatori della residenza e un’agronoma sono stati creati giochi e attività personalizzate che stimolano la memoria, aumentano la fruizione e l’interazione sensoriale con il giardino e incrementano il coinvolgimento dei familiari.

Le due cooperative – ricorda una nota – sono state selezionate e segnalate da Legacoop Lombardia per partecipare al percorso.

Le nuove tecnologie nella pedagogia

«Il progetto La Casa di Roby è rivolto ai giovani con disabilità intellettiva e alle loro famiglie, con l’obiettivo di creare un luogo di incontro e di sviluppo per il futuro. La convergenza verso le nuove tecnologie, imprescindibili per i nativi digitali, è centrale, poiché queste sono parte integrante della loro quotidianità e caratterizzano il loro modo di vivere», afferma Elena Negri, pedagogista. «L’incontro con il Politecnico ha permesso al nostro team di confrontarsi con un diverso tipo di sapere, con cui solitamente non interagiamo, e che ha arricchito il nostro approccio educativo».

Il gioco implementato con la Casa di Roby

«Il percorso si è basato sull’ascolto reciproco. Essendo coetanei, persone con disabilità e giovani ingegneri hanno facilmente trovato una corrispondenza su molti temi», aggiunge Marco Polli, responsabile di Area per Eureka, sottolineando la positività dell’esperienza promossa da Fondazione Triulza.

Il valore aggiunto? L’incontro tra studenti e anziani

«Residenze del Sole è da sempre attenta alla qualità della vita delle persone anziane e ritiene fondamentale lavorare in stretto contatto con la ricerca scientifica e l’innovazione digitale in quanto portatrici di metodi e strumenti pionieristici in grado di supportare e interagire con gli ospiti della Rsa favorendo benessere, rallentando il decadimento fisico e cognitivo», afferma la direttrice Gianfranca Duca.

Un totem del progetto “Invenzio” della cooperativa sociale Residenze del Sole

Augusta Segneri, tutor di progetto per la cooperativa, aggiunge: «L’intergenerazionalità è il valore aggiunto che caratterizza i progetti della Rsa del Sole. L’incontro tra anziani e studenti di Ingegneria ha permesso uno scambio significativo di competenze, valori e memoria orale. La contaminazione tra competenze scientifiche e relazionali ha avuto una ricaduta personale sia come arricchimento umano che competenze sociali».

In apertura i membri della cooperativa sociale Eureka, tutte le foto da ufficio stampa

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