Politica

Servizio civile agricolo, via i dubbi: il bando fa chiarezza

Dopo le dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura al G7 Giovani, il testo dell'Avviso sgombra il campo da possibili equivoci: i progetti potranno essere presentati soltanto dagli enti locali e dal Terzo settore

di Luigi Alfonso

Le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ai margini del G7 Giovani che si è tenuto la scorsa settimana a Siracusa, avevano lasciato spazio a molte perplessità da parte degli addetti ai lavori. E persino qualche timore. Già, perché nel dire che «per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con una attività di valore agricolo», sembrava che il passato (fatto di tanti enti del Terzo settore, a cominciare dalle imprese sociali, impegnati in progetti di agricoltura sociale) non fosse mai esistito e che questa fosse una novità introdotta dall’attuale governo. Non solo: la Conferenza nazionale enti Servizio civile – Cnesc era intervenuta poche ore dopo per chiedere chiarimenti. E tutto il settore non profit si domandava due cose: quali ministeri mettono a disposizione i sette milioni di euro annunciati dallo stesso ministro e, soprattutto, se fosse prevista una radicale modifica della legge che ha istituito il servizio civile, la quale – come sottolineato dalla Cnesc, «permette l’attuazione dello stesso solo agli enti del Terzo settore ed enti locali accreditati all’albo Scu, e non ad aziende agricole o altri soggetti del settore profit».

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida

«Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha fatto dichiarazioni inesatte che hanno generato confusione», è il parere di Laura Milani, presidente della Cnesc, che raggruppa alcune delle principali organizzazioni accreditate con il dipartimento della Gioventù e del servizio civile. «L’avviso che è appena stato pubblicato chiarisce quali sono i soggetti che lo attuano: non le aziende agricole, come ha dichiarato il ministro, bensì gli enti accreditati all’Albo del servizio civile, quindi del Terzo settore e gli enti locali. Gli interventi previsti si iscrivono nell’ambito dell’agricoltura sociale, coerentemente con le finalità dell’istituto, che rappresenta una palestra di cittadinanza, come ha sottolineato anche il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, e una forma di difesa civile non armata e nonviolenta della Patria. L’attenzione di altri ministeri per il Servizio civile universale è positiva ma andrebbe finanziato il bando ordinario, senza frammentazione come è attualmente, proprio per non generare altra confusione a livello mediatico. Ricordo, infatti, che per il bando Scu 2024 ci sono ad oggi risorse che permettono di avviare poco più di 20mila operatori volontari».

Laura Milani, presidente della Cnesc

Insomma, soltanto un difetto di comunicazione che ha sollevato un inutile polverone. È chiaro che ci sono molte aspettative, soprattutto da parte di chi cerca di declinarle con bisogni diversi dalla filosofia del Servizio civile universale. L’accreditamento, come è noto, è riservato agli enti del Terzo settore e agli enti locali. Punto. È previsto il coinvolgimento di partner esterni, ma questo è un altro discorso. Per aiutare l’agricoltura, settore strategico del nostro Paese, il servizio civile non è lo strumento adeguato. Ben vengano, invece, le risorse messe a correre sia sul fronte agricolo che sul versante ambientale per il servizio civile universale, in quanto coerenti con lo sviluppo sostenibile, l’educazione alimentare (nelle scuole ma non solo), la riduzione degli sprechi, la promozione delle tradizioni locali.

Il servizio civile agricolo in questa prima fase sperimentale riguarderà quindi mille giovani. Le domande vanno presentate entro il 28 novembre. Qui il bando integrale con tutte le informazioni.

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