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Burkina, un campo per il paese bambino

In quest'angolo d'Africa un abitante ogni due ha meno di 12 anni. Ora un'organizzazione locale insieme a una italiana, sta per costruire un centro sportivo

di Redazione

Sono tanti, i bambini, in Burkina Faso. La metà della popolazione – che è di circa dodici milioni di abitanti- ha meno di quindici anni. Il 18% è al di sotto dei cinque anni e la natalità è fra le più elevate dell’Africa subsahariana (con una media di 6,8 bambini per ogni donna). Ma c’è molto da fare per i bambini, in Burkina Faso. La mortalità infantile è ancora e drammaticamente elevata: su mille bambini nati, 127 muoiono entro il primo anno e 219 non arrivano a festeggiare il loro quinto compleanno.
Quelli che riescono a sopravvivere devono poi combattere, ogni giorno, contro le malattie più diffuse come la malaria (il 43,4% delle morti sono attribuibili ad essa), la diarrea che causa fatali disidratazioni, le infezioni respiratorie e le febbri. Lottare contro i tentativi di sfruttamento sul lavoro, contro l’analfabetismo (l’86% delle donne e il 74% degli uomini non hanno istruzione), contro la diffusione dell’Aids, che ha creato almeno 200 mila orfani e continua a mietere vittime con un incremento annuo del 10%. Un Paese che, pur essendo un melting pot di etnie, sembra al riparo dagli odi tribali e dove il presidente, in un preciso giorno dell’anno, chiede perdono alla popolazione.
Alpha Solidarité è una ong del Burkina Faso creata nel 1989 con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dell’infanzia, avviare e sostenere progetti educativi, sociali, culturali, scolastici e di formazione professionale che favoriscano l’inserimento nella società di bambini appartenenti a realtà disagiate. Alpha Solidarité gestisce un complesso scolastico a Bobo Dioulasso, la seconda città del Burkina Faso, frequentato da circa 1200 fra bambini e ragazzi più grandicelli. Lo dirige Sanou Lancina, che è anche presidente della ong. «La nostra scuola non hai mai rifiutato un allievo», ci comunica con orgoglio monsieur Lancina, «e sono pochi quelli che abbiamo perso per strada durante il percorso scolastico».
In Burkina, come in molti Paesi in via di sviluppo, poter frequentare la scuola è per un bambino un’opportunità straordinaria. Andare regolarmente a scuola, infatti, non vuol dire solo imparare a leggere, scrivere e far di conto, ma anche dotarsi di quella consapevolezza di sé e della propria dignità personale che permette di combattere lo sfruttamento nel lavoro o la sottomissione a diverse forme di schiavitù.
Dal 1996 l’ong italiana Centro Italiano Aiuti all’Infanzia – Ciai, ha avviato con Alpha Solidarité un programma di collaborazione: con i sostegni a distanza viene garantita, ogni anno, la frequenza scolastica a più di 850 bambini. «Qualche tempo fa», racconta Sanou Lancina, «avevo espresso agli amici del Ciai l’esigenza di poter dotare il complesso scolastico di qualche struttura sportiva. Lo sport è uno strumento straordinario per avvicinare i bambini che vivono nella strada alla scuola, per offrire loro un po’ di svago e per facilitare la socializzazione». Qualche mese fa il Ciai ha deciso di lanciare una raccolta fondi per la costruzione di un Centro polisportivo nel complesso scolastico Alpha Solidarité, dotato di campo da calcio, basket, pallavolo e pallamano, spogliatoi e servizi. Il Centro prenderà il nome di Rita Trapanese, la grande campionessa di pattinaggio su ghiaccio scomparsa l’estate scorsa in un grave incidente stradale nel quale ha perso la vita anche il marito, l’oncologo Maurizio Vaglini. A lui sarà intitolato il nuovo ambulatorio della scuola: Rita e Maurizio, attraverso il Ciai, erano già vicini da tempo ai bambini di Alpha Solidarité.
L’iniziativa ha subito trovato un appassionato sostenitore in Candido Cannavò: il direttore della Gazzetta dello Sport ha già messo a disposizione le colonne del suo giornale per promuovere la raccolta fondi. Il primo aprile scorso, la posa della prima pietra del Centro sportivo ha suscitato grande entusiasmo fra i bambini della scuola e molta emozione in Cristiano Vaglini, il giovane figlio di Rita e Maurizio che ha partecipato alla cerimonia.
Info: info@ciai.it
www.ciai.it

La partita del cuore
E i cantanti regalano un ambulatorio

Un ambulatorio medico che possa essere utilizzato sia dai bambini della scuola Alpha Solidarité sia da quelli che abitano nel quartiere, fra i più disagiati della città di Bobo Dioulasso: potrà diventare realtà grazie al sostegno della Nazionale Italiana Cantanti. La prossima edizione della Partita del Cuore, in programma a Genova il 18 giugno, sarà infatti dedicata anche ai piccoli del Burkina Faso che riceveranno il contributo attraverso il Ciai – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, la ong che ha promosso il progetto.

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