Leggi e norme

Manifesto del Terzo settore per lo Ius Scholae: ecco perché aderiamo

«Se si vuole l’integrazione la si deve anche rendere ragionevolmente possibile»: è una delle motivazioni delle 55 organizzazioni che hanno già aderito al Manifesto per lo Ius Scholae lanciato da VITA. Un contributo per tenere acceso il dibattito su un tema vero, nonostante i ritardi della politica

di Sara De Carli

Scuola multietnica a Roma

«Per evitare di continuare a discriminare minorenni», dice con efficace sintesi l’adesione di SOS Villaggi dei Bambini. «Perché se si vuole l’integrazione la si deve rendere anche ragionevolmente possibile», afferma la sezione Anlaids di Macerata. «Perché la scuola è luogo essenziale del crescere, dell’imparare e del diventare adulti e per tale motivo non può che essere coinvolta a pieno titolo in ogni processo di giustizia ed equità» scrive il Coordinamento Care, che riunisce una quarantina di associazioni familiari impegnate in particolare sul fronte dell’affido e dell’adozione.

Sono 55 le organizzazioni che hanno già aderito al Manifesto del Terzo settore e della società civile per lo Ius Scholae lanciato da VITA per tenere accesa l’attenzione sulla necessità di una riforma della cittadinanza a partire dai bambini e delle bambine, dai ragazzi e dalle ragazze che in Italia ogni giorno frequentano le scuole: luogo primario di educazione alla cittadinanza. Fra le adesioni al Manifesto, quelle di Csi, Confcooperative Federsolidarietà, Forum Terzo Settore Lombardia, Cgm, Coopi, Uildm e Lav.

Cittadini di fatto

Ci sono alcuni grandi nomi nazionali e molte realtà territoriali, da nord a sud. «Perché oggi più che mai è necessario fare la nostra parte di fronte alle disuguaglianze: la nostra società è già oltremodo matura per dare questo segno, non attendiamo oltre», afferma la cooperativa sociale AltraVia di Sondrio. «Perché è un meraviglioso punto di partenza per abbattere muri e pregiudizi», le fa eco da Salerno il Consorzio La Rada.

Siamo una scuola che promuove già attraverso la propria attività l’acquisizione per i bambini e i loro genitori di una “cittadinanza di fatto”, per il cui pieno compimento occorre un adeguato riconoscimento normativo da parte dello Stato

associazione Scuola dell’Infanzia Antonio Tambosi

C’è chi ha una mission esplicitamente connessa con i minori e chi invece, pur avendo una mission specifica completamente differente, aderisce proprio per una ragione di civiltà e democrazia, dimostrando come questo tema ci riguardi davvero tutti. Così se l’associazione Scuola dell’Infanzia Antonio Tambosi aderisce al Manifesto «perché siamo una scuola che promuove già attraverso la propria attività educativa l’acquisizione per i bambini e i loro genitori di una “cittadinanza di fatto”, per il cui pieno compimento occorre un adeguato riconoscimento normativo da parte dello Stato italiano», e la cooperativa sociale La Coccinella di Trento perché «pensiamo che tutti i bambini abbiano diritto di essere cittadini del paese che li forma, con diritti e doveri, inclusione e partecipazione», ecco che Save the Dogs and other animals firma perché «è un atto di civiltà fondamentale nella tutela dei diritti delle persone» e la Lav perché «riconoscere pari diritti a tutti gli esseri viventi è cosa giusta. Sentirsi cittadini a pieno titolo motiva maggiormente i ragazzi e li rende più ricettivi e partecipi, cittadini di un’Italia che sogniamo più sensibile ed accogliente nei confronti di chi è altro da noi, animali compresi».

La cittadinanza non è un privilegio

Numerose le adesioni di nodi dell’Auser, l’associazione per l’invecchiamento attivo: quello di Bicocca per esempio ha firmato «per permettere ai giovani ancora minorenni, che hanno compiuto il ciclo obbligatorio scolastico, di introdursi nella vita lavorativa anche tramite formazione per cui è richiesta la cittadinanza italiana. Oltre a far sentire i giovani inclusi nella società grazie alla dignità del lavoro, si evita in tal modo molta dispersione e devianza, che può sfociare nella delinquenza». Stefania Pedroni, invece, vice presidente nazionale Uildm, sottolinea che «è dai bambini e dalle bambine che dobbiamo partire per lanciare il nostro messaggio di inclusione e per costruire insieme un futuro dove c’è spazio per i diritti e i doveri di tutti. La scuola è per eccellenza il luogo in cui le diversità diventano una ricchezza e non un ostacolo. Un luogo in cui nessuno è diverso o straniero».

La cittadinanza non è un privilegio, ma la partecipazione ad una comunità fatta di diritti e di doveri. Un sicuro compito della scuola è quello di fare di ciascuno di noi un cittadino consapevole e responsabile. Ed allora perché non riconoscere la cittadinanza a chi ha frequentato la nostra scuola?

Fondazione Vincenzo Casillo

Fondazione Vincenzo Casillo mette l’accento sui principi: «La cittadinanza non è un privilegio, ma la partecipazione ad una comunità fatta di diritti e di doveri. Un sicuro compito della scuola è quello di fare di ciascuno di noi un cittadino consapevole e responsabile. Ed allora perché non estendere la cittadinanza a tutti coloro i quali abbiano appreso a scuola la nostra lingua e la nostra cultura? Quale migliore metodo di condivisione e di integrazione?», scrive accanto alla sua adesione al Manifesto.

Si abbandoni ogni tatticismo elettorale

Abbiamo già scritto dell’adesione di reti nazionali importanti come Cgm e Confcooperative Federsolidarietà (leggi qui): successivamente hanno aderito anche il Forum Terzo Settore della Lombardia, Confcooperative Federsolidarietà Lombardia e Forum Terzo Settore Milano.

Se parliamo di minori e di giovani e abbiamo a cuore il loro futuro e il fiorire delle loro capacità e potenzialità, ogni tatticismo e ipocrisia elettorale e politica non trova ragione d’essere e deve essere abbandonata

Forum Terzo Settore Lombardia

«Lo Ius Scholae è un passo verso una società fondata nella giustizia, nell’equità, nell’offrire le stesse opportunità, come recita l’art. 3 della nostra Costituzione. Soprattutto se parliamo di minori e di giovani e abbiamo a cuore il loro futuro e il fiorire delle loro capacità e potenzialità, ogni tatticismo e ipocrisia elettorale e politica non trova ragione d’essere e deve essere abbandonata», afferma il Forum Terzo Settore della Lombardia. Analoghe le ragioni dell’adesione di Confcooperative Federsolidarietà Lombardia, con l’accento sul dovere «come sistema della cooperazione sociale» a contribuire a costruire tali opportunità. Il Forum Terzo Settore di Milano aderisce invece perché lo Ius Schola «è l’ormai improcrastinabile atto di una società che si definisce democratica. Perché l’esercizio dei diritti inviolabili della persona deve tener conto della pressante richiesta delle comunità che abitano i territori. Perché significa crescita dell’umanità».


Il racconto delle scuole di cittadinanza

Su vita.it continua la serie “Scuole di cittadinanza”, per raccontare come le nostre scuole siano già il luogo principale in cui si impara ad essere cittadini, cioè a vivere insieme, da uguali, nella diversità. Un racconto che non tace le criticità e che valorizza anche il ruolo (piuttosto inedito) dei docenti con background migratorio.

Le adesioni

Qui il testo del Manifesto e qui il link per aderire con la tua organizzazione.

Ecco l’elenco completo delle adesioni al 2 ottobre 2024:
Aeper Cooperativa Sociale; AltraVia Società Cooperativa Sociale; Anlaids Macerata OdV; ÀP – Antimafia Pop Academy; Associazione 25 Aprile; Associazione Comunità Progetto Sud Ets;  Associazione Il Noce OdV; Associazione Nazionale Subvedenti- Ans; Associazione Olinda OdV; Associazione Scuola dell’Infanzia Antonio Tambosi; Associazione Vitality Impresa Sociale; Auser 19 Aps Ets; Auser Associazione Volontari Basiano Masate; Auser Cernusco sul Naviglio Odv Ets; Auser Comprensorio di Cremona; Auser Comprensorio di Milano; Auser Forlanini Odv Ets; Auser Insieme Volontariato Bicocca; Auser Insieme Volontariato Novate Milanese; Auser Volontariato Prealpi Milano; Centro Sportivo Italiano-Csi; Centro italiano aiuti all’infanzia-Ciai; Cittadinanzattiva; Confcooperative Federsolidarietà Lombardia; Confcooperative Federsolidarietà; Consorzio Cgm; Consorzio La Rada; Consorzio nazionale Idee in Rete; Consorzio Percorsi; Consorzio Umana Solidarietà Società Cooperativa Sociale; Cooperativa Casa delle Stelle; Cooperativa Sociale Buoni e Cattivi; Cooperativa Sociale Meta; Coopi-Cooperazione Internazionale; Coordinamento CARE; Coordinamento Lombardo delle Banche del Tempo; Familiarmente Noi Onlus; Fondazione Arché; Fondazione della Comunità Salernitana Ets; Fondazione Save The Dogs and Other Animals Ets; Fondazione Vincenzo Casillo; Forum Terzo Settore Lombardia; Forum Terzo Settore Milano; Il Delta Società Cooperativa Sociale; Insieme si può soc. coop. sociale; La Coccinella cooperativa sociale Ets; LabSud – Per Ripensare il Sud; Lav-Lega Anti Vivisezione;  MCE – gruppo territoriale Macerata; Porta Aperta Società Cooperativa Sociale; ProgettoPersona Scs; Scuola Penny Wirton; Siscos; SOS Villaggi dei Bambini; Uildm – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.

In apertura, foto di Remo Casilli/Sintesi

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Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.